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Piano casa, accordo governo-regioni Presto il decreto

Previsti aumenti volumetrici del 20% per le abitazioni e del 35% nei casi di demolizione e ricostruzione. Esclusi i condomìni, i centri storici e le aree protette non saranno interessate. Le Regioni avranno 90 giorni di tempo per legiferare

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Presto il decreto

Roma - La discussione è stata molto serrata, le polemiche infinite, ma alla fine l'accordo sul piano casa è arrivato. A questo punto manca solo il decreto: se ne discuterà nel Consiglio dei ministri di oggi. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha aperto la conferenza unificata sul piano casa appena cominciata a palazzo Chigi. Il premier ha ringraziato le Regioni e gli Enti Locali per l’accordo raggiunto in nottata, e ha assicurato che il decreto legge sulle semplificazioni sarà portato in Consiglio de ministri fra 10 giorni. In rappresentanza delle autonomie locali per le Regioni, è presente il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, il presidente dell’Abruzzo Gianni Chiodi e l’assessore lombardo al bilancio Romano Colozzi; i Comuni sono rappresentati dal sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Seguirà il Consiglio dei ministri Subito dopo la conferenza unificata ci sarà il Consiglio dei ministri che del piano casa dovrà solo affrontare la tempistica con la quale procedere in vista di un successivo Cdm che dovrebbe tenersi fra una decina di giorni durante il quale dovrebbe essere approvato il decreto sulla semplificazione delle procedure di competenza nazionale.

Fitto: risultato importante "Si tratta di un risultato molto importante al quale abbiamo lavorato intensamente - ha commentato il ministro Raffaele Fitto - abbiamo raggiunto un'intesa condivisa dall'intero governo. Berlusconi è sempre stato puntualmente informato di ogni passaggio e in Consiglio dei ministri si potrà procedere con la tempistica, entro 10 giorni il decreto sulla semplificazione amministrativa dovrebbe essere pronto".

La Conferenza delle Regioni Il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, oltre alla soddisfazione, ha sottolineato che l'intesa "é un risultato importante per noi e per il Paese, confermiamo pienamente l'impostazione di quando avevamo detto che il decreto era inaccettabile". Con gli accordi raggiunti oggi "non ci sono scelte che possono compromettere il sistema di governo e la tenuta urbanistica del territorio. Ora però bisogna occuparsi della vera emergenza che è quella di trovare risorse per le famiglie in difficoltà che non riescono a pagare l'affitto, abbiamo 550 milioni di euro, bisogna trovare altre risorse pubbliche e private". Errani ha poi sottolineato che i lavori del piano casa saranno svolti nel rispetto delle norme sulla sicurezza e con lavoro regolare e forme di rendicontazione che mettano in chiaro tutti i lavori che verranno fatti.

Tre mesi di tempo alle Regioni Le Regioni avranno 90 giorni di tempo per emanare, ciascuna, le norme per consentire l'attuazione del piano casa. L'intesa raggiunta prevede aumenti volumetrici del 20% per le abitazioni e del 35% nei casi di demolizione e ricostruzione, purché compiuti con tecniche di bio-edilizia le volumetrie si riferiscono solo all'edilizia residenziale, mentre i centri storici e tutte le aree protette non verranno toccate dal piano casa, nel pieno rispetto dei programmi urbanistici. In extremis si è raggiunto l'accordo per il varo di un tavolo che metta a punto uno studio di fattibilità per verificare quali misure adottare per l'edilizia pubblica. Dall'accordo, infatti, sono sparite "le risorse aggiuntive" che lo Stato avrebbe dovuto apportare, seppure in quantità non determinata.

Entro dieci giorni il decreto Il decreto legge sul piano casa sarà portato al Consiglio dei ministri entro una decina di giorni, probabilmente prima di Pasqua, ha reso noto Fitto, aggiungendo che servono ancora dei tempi tecnici. Le Regioni avranno 90 giorni di tempo per adeguarsi ai contenuti del decreto con proprie leggi regionali.

Tavolo Governo-Regioni L'intesa raggiunta stasera nella sede del ministero per i Rapporti con le Regioni, prevede anche l'istituzione di un tavolo comune Governo-Regioni per mettere a punto uno studio di fattibilità volto a verificare quali misure adottare a proposito delle risorse necessarie all'edilizia pubblica residenziale. Nell'accordo, infatti, non sono previste risorse aggiuntive del Governo a sostegno dell'edilizia popolare.

Errani: intesa importante "Abbiamo siglato un’intesa importante per le Regioni e per il Paese e che conferma pienamente l’impostazione di quando avevamo detto che il decreto sul piano casa era inaccettabile". Lo ha detto Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. "L’intesa siglata salvaguarda le leggi nazionali, quelle regionali e quelle dei comuni: non ci sono scelte che possono compromettere il sistema di governo".

Soddisfazione è stata espressa da Errani perchè nella bozza dell’accordo "non c’è più la vendibilità del 20% e non c’è più il cambiamento della destinazione d’uso".

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