Palazzo Marino risponde allappello lanciato dal direttore della Caritas Ambrosiana don Roberto Davanzo dopo la prima morte per freddo, una settimana fa, di un clochard. «Questa morte ha a che fare con un certo tipo di legge - commentava don Davanzo - che porta gli immigrati irregolari a non chiedere aiuto per paura dellespulsione». Così ieri in occasione dellondata di gelo siberiano che ha investito il Nord Italia, lassessore alla Sicurezza del Comune, Marco Granelli, ha ordinato lapertura del mezzanino della fermata della metrò Centrale ai senza dimora inclusi i clandestini. «Siamo a rischio vita - ha spiegato Granelli - quindi va dato anche ai clandestini almeno un ricovero notturno. È una emergenza sanitaria, vanno date risposte concrete, daremo la possibilità di scaldarsi anche a loro, poi seguiranno il loro iter». Nessun pericolo per la sicurezza, gli operatori delle unità mobili e della polizia locale saranno di turno in Centrale per «aumentare anche la sicurezza, aumentando la possibilità di ricovero per queste persone». Luscita dellassessore Granelli era stata anticipata dallappello lanciato dal collega al Welfare, Pierfrancesco Majorino: «Il Governo intervenga per permetterci di accogliere nei nostri centri anche i clandestini».
Il problema, però, sono gli irriducibili, i senza tetto che si rifiutano di andare nei dormitori o nei punti di assistenza allestiti per svariati motivi. «Milano è prontissima ad affrontare londata di gelo - assicura il sindaco -, ci sono tutti i mezzi necessari e anche il sale che purtroppo in passato è mancato. Ma, cè ancora un problema: ancora tante persone dormono al gelo ma ci siamo attrezzati e abbiamo la possibilità di ospitare quanti vogliono dormire in un luogo caldo».
Anche la Croce Rossa rafforzerà lattività dellUnità di strada e metterà uomini e mezzi a disposizione del Comune. Saranno quindi potenziate le 4 Unità che ogni notte distribuiscono generi di conforto e vestiti ai più vulnerabili, mentre da ieri sera altri volontari si sono aggiunti a chi assiste i senza dimora nelle strade.
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