Mancano dodicimila alloggi popolari. Comune e Aler negli ultimi mesi hanno aggiornato il calcolo del fabbisogno abitativo in città, e la giunta ieri ha approvato un piano straordinario per la casa che in tre anni - insieme agli interventi giù in corso - potrebbe rispondere quasi per intero alla domanda. Il progetto è ambizioso: Palazzo Marino conta di realizzare 9mila nuovi alloggi sparsi in tutte le zone, da via Ovada a via Gallarate o Sinigallia. Si va dalla manutenzione straordinaria al restauro di alloggi già esistenti, alla demolizione e ricostruzione ex novo di palazzi. Sommati ai 1.500 che sono già in fase di realizzazione e ai 1.200 che in media si liberano ogni anno per il turn over negli stabili popolari, si raggiunge il risultato di 11.700 appartamenti, decisamente vicino alla richiesta delle famiglie. Per tradurre in realtà quella che per il momento è una montagna di numeri e strade dove il Comune sarebbe pronto ad intervenire, serve circa un miliardo e mezzo euro. La recente legge sulla proroga degli sfratti prevede che le Regioni recepiscano le proposte dei Comuni e le presentino al governo, che entro fine giugno dovrà redarre il piano nazionale per la casa stabilendo dunque i fondi da destinare alle città.
Milano non ha perso tempo, da mesi chiede più attenzione per i Comuni ad alta tensione abitativa, ha effettuato un monitoraggio del patrimonio residenziale a propria disposizione e ha steso il piano come richiesto dalla legge: lunedì lo presenterà al Pirellone e il giorno dopo lassessore alla Casa Gianni Verga lo piazzerà anche sul tavolo di confronto tra le città e il governo (insediato lo scorso 17 aprile e a cui siedono i ministri Di Pietro, Ferrero, Melandri, Bindi e Padoa-Schioppa) che si riunirà a Roma e discuterà anche di politiche per gli affitti ed esenzioni fiscali. «Milano non ha aspettato il governo, che è latitante perché non ha previsto un solo euro nella Finanziaria, ma ha utilizzato le proprie risorse per realizzare importantissimi interventi - puntualizza Verga -. Ora è necessario che tutti i ministri coinvolti facciano la propria parte, creiamo una cordata Comune-governo».
Il provvedimento, sottolinea il sindaco Letizia Moratti in una nota, «affronta in modo integrato le problematiche abitative», specie «quelle che riguardano le fasce più deboli come i cittadini coinvolti in procedure di sfratto».
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