«Il piano nomadi che non c’è»

Il sindacato attacca il piano nomadi del Comune ed è subito polemica. È della FP Cgil Roma e Lazio la nota che fa infuriare il centrodestra. «Il prefetto - scrive il sindacato - annuncia il piano nomadi che non c’è. Dietro questa facciata di efficienza che tra “segreti e bugie” sciroppa alla nostra città sempre la stessa ricetta: i rom sono dei terremotati a vita, non c’è, per loro, nessuna prospettiva di un inserimento sociale e abitativo degno della capitale d’Italia, bensì un progetto (piano) fatto di ghetti precari, costosi e forieri di futura emarginazione e possibile devianza. In particolare, siamo rimasti folgorati dalla possibilità ventilata dal duo Alemanno-Pecoraro che per i rom si prospettino anni di villeggiatura negli accoglienti camping dismessi della capitale. Ma il punto politico vero, che sembra emergere dalle dichiarazioni del prefetto è quello della presunta necessità di segretezza intorno alle aree individuate per i nuovi campi».
Apriti cielo. Insorge il Pdl, con il vicepresidente della commissione Politiche Sociali del Comune, Ugo Cassone, che difende l’operato dell’amministrazione Alemanno, puntando il dito contro l’immobilismo di quelle precedenti. «Dopo anni di silenzio - dice - la Cgil si sveglia e specula sul piano nomadi della capitale. Spiace, però, che la sigla sindacale non abbia utilizzato la stessa solerzia quando a governare la nostra città erano le giunte di centrosinistra di Rutelli e Veltroni, che hanno permesso che vergogne come Casilino 900 esistessero nella capitale. Il piano previsto dal prefetto e attuato dal Campidoglio è una realtà che va oltre i disastri che ci sono stati lasciati: sono stati smantellati i campi abusivi prevedendone altri autorizzati, sono stati portati acqua e luce negli insediamenti, condotte campagne di vaccinazione per i bambini, promosso il progetto Retis per l’inserimento lavorativo. Iniziative, queste, che sono state concertate a tutti i livelli con le associazioni del settore. Non vorremmo che ora la Cgil, per ruolo ideologico, si senta costretta a criticare un piano necessario con il quale si va oltre il lassismo buonista del passato, facendo polemiche completamente inutili».
Critico anche Samuele Piccolo, delegato del sindaco per lo Sviluppo delle periferie: «Probabilmente la Fp Cgil si è resa conto solo adesso che esiste un problema nomadi che questa amministrazione con fermezza sta cercando di risolver, altrimenti non si spiega il motivo per cui durante i mandati elettorali del centrosinistra non ha usato gli stessi toni astiosi che usa ora nei confronti di questa giunta». Polemiche a parte, il piano nomadi va avanti.

La settimana prossima, presso il V dipartimento politiche sociali, ci sarà un tavolo tecnico-politico, a cui parteciperanno tutti i soggetti interessati, per analizzare le aree stabilite dal prefetto dove sorgeranno i nuovi campi attrezzati e per delineare le urgenze dopo i trasferimenti dei campi della Martora e di Tor de Cenci.

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