Il piano Sea per rilanciare Linate: «Diventerà il salotto di Milano»

Corsi e ricorsi di una crisi che diventa rinascita. «Con Lufthansa Malpensa può tornare hub tra quattro o cinque anni» prevede Giuseppe Bonomi, presidente della Sea, che lo spiega con grafici e cifre ai consiglieri comunali riuniti a Palazzo Marino per la commissione congiunta Bilancio e Trasporti. Aggiunge: «Lufthansa è il miglior partner possibile, il nostro è già un rapporto solido». Ricorda che a febbraio partiranno voli Lufthansa da Malpensa per le principali capitali europee. E invita a sfruttare l’effetto Expo: «Puntiamo a miglioramenti nel traffico e nei servizi da consolidare anche dopo il 2015».
Oggi si svolgerà un nuovo incontro tra i vertici Sea e quelli della compagnia tedesca per pianificare il 2009. Il progetto hub implica una previsione di crescita passeggeri del 5 per cento l’anno e può diventare realtà «a due condizioni», che però non dipendono dalla Sea ma dalla politica. Bonomi chiede la liberalizzazione dei cieli e investimenti infrastrutturali, a partire dalla terza pista e dal terminal 3, che ammontano a 1 miliardo e 400 milioni di euro (i dati si riferiscono al piano industriale 2009-2016). Insomma, servono soldi e interventi legislativi. Il modello di riferimento è Zurigo, declassato dopo il fallimento di Swissair e tornato a fare raccolta di passeggeri in transito quando la risorta Swiss è stata acquisita da Lufthansa. Una specie di storia parallela.
Bonomi parla anche dei progetti per Linate, destinato a diventare «il salotto di Milano» per coccolare la clientela business. Nel restyling già partito un ruolo importante lo avranno i negozi, disposti in modo tale che i passeggeri non potranno fare a meno di passare davanti alle vetrine. Inoltre i progetti Sea nel real estate parlano di hotel, parcheggi e centro servizi. Il presidente Sea esclude che si possa limitare Linate ai soli voli Milano-Roma: «La Commissione europea ha già bocciato due volte l’ipotesi ai tempi del decreto Burlando». Se il governo ci riprovasse adesso, le altre compagnie europee dichiarerebbero una nuova guerra giudiziaria. Secondo Bonomi, poi, l’idea di ridimensionare Linate è concepibile solo a patto che Malpensa torni a essere hub, con un vettore di riferimento: «Adesso è un tema fuori tempo, fuori termine». Se ne riparlerà tra qualche anno.
L’oggi è dominato dalle preoccupazioni per il futuro di Alitalia e il rischio, molto concreto, di ritiro delle licenze di volo. «Sarebbe uno choc fortissimo, almeno a breve termine» osserva Bonomi, che però non esclude una ripresa nel medio periodo. A parlare è ciò che è successo a Malpensa, dove dopo la perdita per l’abbandono di Alitalia i passeggeri sono tornati a crescere.

Anche grazie ai voli a basso costo di Easy Jet, che entro la fine dell’anno conterà su quindici aerei posizionati a Malpensa. E il terminal due, nel piano industriale della Sea, è pronto per diventare l’aeroporto low cost di Milano.

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