Pianoforte nel nome di Ciajkovskij

Lo stesso Ciajkovskij si stupirebbe... l'intero corpus delle sue composizioni pianistiche come tema di un ciclo di concerti: mai si è visto, o meglio sentito...o per lo meno molto poco. Lui, il compositore dei travolgenti affreschi sinfonici, dei balletti così cari agli eroi disneyani o a pubblicitari indefessi, è davvero poco conosciuto come autore per pianoforte, che pure è stato strumento privilegiato per la sua formazione e la sua crescita artistica. E allora ecco che ci pensa Franco Trabucco, che dà il via oggi (ore 20.45) alla stagione autunnale del Conservatorio «Paganini» proponendo in sette appuntamenti (con cadenza settimanale fino a metà novembre) pagine più o meno note del celeberrimo autore russo, dai giovanili piccoli acquerelli salottieri alle splendide sonate, da «I fogli d'album» ai Dix-huit Morceaux op.72 (paralleli alla «Patetica»), in un percorso che segue il progressivo sviluppo del suo linguaggio compositivo, alla scoperta di quella intensa cantabilità e lirismo che impreziosiranno anche la sua produzione (successiva) più conosciuta. Il tutto ad ingresso gratuito, non da poco considerando anche che ogni incontro sarà arricchito dalle dettagliate prolusioni di Giorgio De Martino; progetto già sperimentato - stesso pianista, stesso relatore - presso i Conservatori di Cagliari e Marsiglia, con il desiderio di far luce su un aspetto particolare ma fondamentale dell'esperienza Caikovskiana.
E così il «Paganini» vola alto, con un'attività concertistica che si è intensificata in questi ultimi anni, che ha già raggiunto la bella cifra di 60 eventi solo nella stagione dei «Concerti di Primavera 2007», con protagonisti di tutto rispetto, con un record di affluenza di pubblico e con una forte partecipazione alla vita genovese, basti il concerto per la Repubblica o la suggestiva notte bianca e le «Finestre Sonanti» del giugno scorso. Senza contare le trasferte, non solo in Liguria, ma anche a Milano, Mantova e Roma.
«Il bilancio è positivo persino al di là delle aspettative - ha sottolineato il direttore Patrizia Conti a conclusione dei concerti di primavera - uno dei nostri obiettivi era proprio rendere fruibile all'esterno il nostro patrimonio (fatto innanzitutto di grandi professionalità artistiche) e d'essere riconosciuti non solo a livello istituzionale ma anche dai nostri concittadini, come realtà culturale forte, agile, vivace. Genova ha imparato davvero la “strada“ per il Conservatorio: ha compreso il valore di questa straordinaria fucina artistica, cuore pulsante della vita musicale cittadina».
Allora via all'autunno musicale, la strada per Villa Bombrini si riapre per questa prima tappa Ciajkovskiana, con una carrellata di esperienze giovanili del grande compositore: dallo «Scherzo alla russe» op.1 fino ai «Deux Morceaux» op.

10, repertorio di veri e propri «balletti in miniatura», ricchi come sono di elementi legati all'universo della danza, quell'universo Ciajkovskiano così intenso ed espressivo che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto modo di ascoltare.

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