Piazza Affari applaude la fusione Aem-Asm

Linea Group si candida per nuove alleanze tra le utility lombarde

da Milano

Gran galoppata in Borsa per tutti i titoli coinvolti nella vicenda della fusione Aem-Asm con collezione di nuovi record delle quotazioni: il titolo milanese ha fatto un balzo del 5,06% a 3,03 euro, Asm del 3,79% a 4,93 euro. I prezzi di Borsa delle due società sono praticamente allineati al concambio di 1,6 fissato dai vertici delle due aziende. Ma anche Edison ha guadagnato il 3,58% a 2,473 euro, mentre Acsm Como (che vede nel suo capitale Aem Milano al 20%) è salita del 3,59 per cento.
Piazza Affari ha così apprezzato l’annuncio della fusione che rimette in moto le aggregazioni tra le utility e che dà un maggior peso alla componente italiana nell’azionariato di Foro Buonaparte. Da Standard & Poor’s è arrivato un credit watch positivo per Milano e negativo per Brescia. L’agenzia di rating ritiene che l’aggregazione sarà «positiva per Aem ma negativa per Asm dal punto di vista finanziario e del business».
Intanto, dalle utility lombarde minori sono arrivati i primi segnali di interesse per una futura possibile aggregazione con Aem-Asm, ma proponendosi anche come futuro polo locale. In questa direzione si è mossa Linea Group, nata dall’aggregazione delle ex municipalizzate di Cremona, Pavia, Lodi e Rovato (Brescia), che sostiene la necessità di aggregazioni nel settore. Il suo ad, Fabrizio Scuri, non si è però sbilanciato al punto di parlare di una possibile alleanza con Aem-Asm, ma ha preferito affermare che «la Regione Lombardia è la prima area su cui lavorare». Il presidente di Acsm, Giorgio Pozzi, si è mosso nella stessa direzione: sì alle aggregazioni, purché vedano l’utility comasca in posizione non subalterna e, anzi, di polo di attrazione.
Sono le prime schermaglie in vista di una quasi inevitabile fusione con il polo milanese-bresciano, che le società più piccole intendono però giocare cercando di conservare il maggior peso «politico» possibile, abbinato ad una «sopravvivenza» del management locale. Dopo il modello «duale» sarà interessante vedere cosa escogiteranno.


Inevitabili i commenti favorevoli da parte del mondo politico e imprenditoriale: dal presidente del Consiglio, Romano Prodi a Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, a Mauro D’Ascenzi, presidente aggiunto di Federutility (la federazione che riunisce le oltre 550 aziende del settore), al presidente di Confservizi, Raffaele Morese. Anche Umberto Quadrino, ad di Edison, ha parlato di «notizia molto positiva».

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