Economia

Piazza Affari chiude a -3,7% Lo spread tocca i 558 punti

Aumento dello spread tra Btp e Bund, che da quota 490 raggiungono e superano i 500 punti. Rendimenti sui Btp oltre il 7%. Male anche le altre piazze europee. Occhi puntati anche sullo spread francese. Milano chiude al ribasso

Piazza Affari chiude a -3,7% Lo spread tocca i 558 punti

Apertura positiva stamani per Piazza Affari, subito cancellata da un pesante peggioramento del mercato, spinto anche dall'aumento dello spread tra Btp e Bund.

Lo spread Btp-Bund ha superato ampiamente la quota 500 punti, arrivando a toccare i 575, poi calando fino ad andare ad assestarsi a 558 punti base. I rendimenti sui Btp a dieci anni ha superato il 7% per la prima volta dal 1997. Questa percentuale è consideta da molti "il punto di non ritorno", al di là del quale un paese è "costretto" a chiedere aiuto, come accaduto in precedenza per Grecia, Irlanda e Portogallo, per l'insostenibilità del rifinanziamento di quei livelli. Il che significa che ogni Btp già in circolazione deve offrire 5,50 punti percentuali in più sul rendimento rispetto ai tedeschi, perché gli aquirenti siano interessati ad assumersene il rischio.

Sul mercato pesano diversi fattori, tra cui l'incertezza politica della Grecia, che non ha ancora formato un governo di unità nazionale. La Bce ha anche espresso la preoccupazione che lo spread possa raggiungere in fretta i 600 punti, portando i titoli di stato italiani alla soglia dell'8 per cento. Circolano alcune voci per ora non confermate su possibili interventi calmieranti da parte della Banca centrale.

Una pesante bordata è arrivata anche da parte del mercato di Londra. Lch Clearnet, la seconda maggiore camera di compensazione globale relativa alle trattazioni, ha aumentato i margini prudenziali e di conseguenza i costi che si devono sostenere sulle emissioni pubbliche italiane. L'Ftse Mib ha raggiunto i 15.022 punti (-4,10%), mentre l’All Share perde il 3,87% a 15.837,32 (-3,87%), riducendo poi i danni al 3,5%, ma ritornando a perdere, con un -5% conseguente all'apertura in rosso di Wall Street e alle voci relative a una riunione d'emergenza della Bce sulla situazione italiana, non commentate dalla Banca centrale. Chiude al -3,8% con una leggera ripresa che si lega all'appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ad aggiungersi a questi motivi di preoccupazione per i mercati la situazione italiana, che all'indomani dell'annuncio delle dimissioni del premier, dopo l'approvazione del rendiconto dello stato, non serve comunque a tranquillizzare i mercati.

A scendere anche le azioni delle banche, trascinate dal calo relativo ai titoli di stato. Banco popolare perde il 6,1%, Mps il 4,6%, Bper il 5,8% e Bpm il 6,52%. Intesa Sanpaolo cede il 5,42%, Ubi il 6% e Unicredit il 7,18%. In forte ribasso anche Mediaset, che scende dell'11%. Lottomatica scende prima del 12%. per poi risalire di qualche punto fino a -8%. Fiat va giù del 5% e Fiat industrial del 4,17%. Si salvano dalle vendite solamente le Pirelli (+0,4%).

Situazione non molto rosea anche sulle altre piazze europee. Il Dax di Francoforte perde il 2,21% a 5.829,54 punti, il Cac 40 di Parigi arretra del 2,17% a 3.075,16 punti, l’Ftse 100 di Londra scivola dell’1,85% a 5.464,12 punti, l’Ibex di Madrid lascia sul terreno il 2,1% a 8,339,2 punti, l’Ase di Atene segna -2,75% a 299,76 punti.

Lo spread si fa sentire anche all'estero, con la Francia sorvegliata speciale, in cui lo spread con i titoli tedeschi peggiora del 13%, il dato peggiore di sempre., con uno spread di 148 punti.

Questa mattina la Banca Centrale Francese ha stimato una crescita nulla per il quarto trimestre, mentre il primo ministro aveva già proposto due giorni fa un piano di austerity, sottolineando la necessità di ulteriori sforzi economici per raggiungere l'annullamento del deficit entro il 2016.

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