Piazza Affari, meno matricole dopo i subprime

da Milano

Lo scossone provocato dai mutui subprime sui mercati internazionali frena il cammino delle matricole in Piazza Affari. Cinque le debuttanti che nell’ultima settimana hanno rinviato il progetto di quotazione a data da destinare, complice la penuria degli ordini. I primi sono stati i fratelli Gostner di Fri-El Green Power, attiva nel campo dell’energia rinnovabile, che a due giorni dal debutto (lunedì scorso) hanno ufficializzato di tirare il freno di comune accordo con le banche che curavano l’operazione (UniCredit e Merrill Lynch). Quasi immediato l’effetto a catena sul produttore televisivo e cinematografico marchigiano Rainbow, noto per aver lanciato le fatine Winx (a cui si era interessato anche il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar). Poi hanno fatto marcia indietro il gruppo siderurgico veneziano Sirma e il gestore di rifiuti speciali Waste Italia.
Ma c’è invece chi, nonostante tutto, non ha avuto ripensamenti. Come Maire Tecnimont che debutta oggi in Piazza Affari, dopo aver abbassato il prezzo d’offerta a 2,8 euro. Quotarsi in questo momento rappresenta «un successo», aveva ricordato il presidente e ad del gruppo, Fabrizio Di Amato. Ad andare avanti ci sono poi la romana Finaval, specializzata nel trasporto marittimo di prodotti energetici, che ha però prolungato l’offerta di una settimana, posticipando la quotazione al 5 dicembre.
Il giorno dopo sarà la volta del comparto dell’editoria con «Il Sole 24 Ore»: il gruppo punta a utilizzare le risorse raccolte per mettere a segno nuove acquisizioni, anche all’estero.

In lista di attesa ci sono infine Molmed, società di biotecnologia nata da uno scorporo dell’Istituto Scientifico San Raffaele, la bolognese Manutencoop che punta al segmento Star e il produttore di pasta abruzzese De Cecco. Tra le altre che guardano al listino figurano Bpt, Futura e Grandi Salumifici Italiani mentre per il 2008 l’attenzione è rivolta al secondo semestre quando potrebbe sbarcare Prada.

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