Piazza Affari scommette tutto sulla ripresa

Un trend positivo per la maggior parte delle società di Piazza Affari grazie a una ripresa economica che si mostra solida soprattutto all’estero. Le prime trimestrali di grandi gruppi quotati hanno confermato le attese degli analisti: i numeri dei primi tre mesi dell’anno, con qualche eccezione, saranno particolarmente positivi. Nonostante la crisi in Libia e più in generale in Nord Africa abbiano creato qualche preoccupazione. Oltre al devastante terremoto in Giappone che ha messo in ginocchio il Paese.
Fra i primi bilanci di questa tornata di trimestrali spiccano i dati di Bulgari che opera in un settore, quello consumer, che secondo gli analisti dovrebbe riservare sorprese positive agli azionisti. Alcuni segnali si sono visti con la trimestrale di Lvmh e il mercato ora attende conferme. Qualche rallentamento nel settore, sostengono gli esperti, potrebbe registrarsi nel secondo trimestre per effetto di una possibile frenata dell’economia giapponese, ma nulla di così rilevante che non possa essere riassorbito nel corso dell’anno.
Anche Fiat ha sorpreso in positivo, nonostante il calo del debito sia dovuto più che a una riduzione strutturale a una forte frenata degli investimenti. Superiore alle attese anche i dati di Saipem che, spiega un analista, «ha sorpreso il mercato con la revisione al rialzo delle stime per il 2011. Un dato importante perché evidenzia come l’economia mondiale sia in ripresa. Solo in alcuni Paesi dell’Europa - quelli definiti periferici - ci si focalizza sulla questione del debito pubblico, dimenticandosi che il resto del mondo è in crescita». Delusione, invece, per Fiat Industrial, che ha diffuso dati sotto le stime. Fiat ha aperto le danze per i grandi gruppi quotati in Piazza Affari e a breve il mercato sarà invaso da trimestrali.
Dove è possibile attendersi delle sorprese? Secondo gli analisti, dovrebbero essere particolarmente positivi i dati delle società che operano nel settore dei consumi, buoni quelli delle società industriali, mentre potrebbero essere deboli i dati di Eni, Mediaset e Telecom Italia. I dati di Eni saranno con tutta probabilità penalizzati dalla crisi libica, che ha avuto impatti sulla produzione di idrocarburi, ma il mercato sta già scontando questa situazione, tanto che la Borsa non dovrebbe reagire negativamente alla diffusione della trimestrale. Anche per Mediaset le attese per il primo trimestre non sono delle migliori, a causa dell’incertezza sulla raccolta pubblicitaria soprattutto nel mese di marzo. Secondo gli ultimi segnali, la raccolta avrebbe però mostrato segni di ripresa in aprile. Altra società nel mirino è Telecom che potrebbe soffrire sia della difficoltà nel mercato domestico della linea fissa sia sul mobile, da tempo spina nel fianco del gruppo di Franco Bernabè.
Fra le società che, invece, potrebbero mettersi in evidenza con dati positivi c’è Pirelli: il mercato si attende un trimestre positivo per il gruppo della Bicocca, grazie alla forte domanda in tutto il settore e al rialzo dei prezzi del prodotti che si traducono in maggiori utili per la società. Allo stesso modo Stm non dovrebbe essere penalizzato dal terremoto in Giappone, uno dei principali Paesi produttori di componentistica. «I dati fortissimi diffusi da Intel - spiega un analista - ci hanno sorpreso. Tendiamo ad escludere che il gruppo possa essere stato penalizzato, se non in maniera irrilevante, da quanto accaduto in Giappone».
Anche per Campari il trimestre dovrebbe essere positivo: una sensazione rafforzata dai recenti dati del colosso Pernod Ricard. «Nonostante la cautela espressa dal management, che fino ad oggi non ha sbagliato un colpo sul fronte delle acquisizioni - spiega un analista - i numeri dovrebbero essere molto buoni».
A metà maggio, si alzerà invece il velo sulle trimestrali del travagliato mondo bancario, alle prese con il problema urgente di rafforzare e adeguare il patrimonio alle richieste di Basilea 3. Anche per le banche, comunque, il trend non dovrebbe essere negativo. Qualche debolezza potrebbe ancora registrarsi sul fronte del margine di interesse, mentre dovrebbe essere positivo il trading.

«Con tutti questi aumenti di capitale alle porte - ragiona un analista - è facile aspettarsi che le banche faranno il possibile per “abbellire“ i numeri, magari posticipando parte dei costi o riducendo per questo trimestre gli accantonamenti». Un’operazione di facciata ma sempre d’effetto.

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