Dal referto non ci sono dubbi, la diagnosi parla chiaro: è attorno alla michetta che si collega quella serie di sintomi e disturbi alimentari che sta colpendo i milanesi. Un tempo simbolo, tradizione e specialità della tavola meneghina, oggi in attesa di una cura, un rimedio. Ieri, invece, espressione di disagio, malcontento e insofferenza, definita dalle Associazioni dei consumatori regionali «La protesta della pagnotta». Circa dieci rappresentanze si sono trovate in piazza Cadorna per lanciare un sos al governo e alle istituzioni comunali, al sindaco Letizia Moratti e al prefetto Gian Valerio Lombardi in particolare.
Chiedono aiuto, un antidoto concreto, che dia un freno allimpennata di costi che dalla michetta ha contagiato ogni altra qualità di pane, circolando velocemente tra gli scaffali dei supermercati e raggiungendo in circa 7 anni - dallintroduzione delleuro in poi - ogni reparto alimentare, svuotando il portafoglio della gente. Striscioni in Cadorna, non a caso di fronte a «Pattini e Marinoni» (una delle più note panetterie milanesi, dunque parte coinvolta nel discorso caro-pane), per diffondere pensieri e problemi della famiglie, costrette a mettere in dubbio pure lessenziale.
In piazza contro il caro-pagnotta
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