Quando ricorda il senatore a vita Paolo Emilio Taviani, il ministro Scajola usa un tono commosso: «È stato un uomo severo e dal piglio deciso, ma che aveva una grande tenerezza d'animo. Era un uomo onesto, attento alle coerenze di comportamento, un buon esempio per le giovani generazioni. E se oggi si dice che Colombo è genovese, il merito è suo».
Chi meglio di Scajola poteva parlare di Taviani, considerato da sempre dal ministro come maestro di vita e punto di riferimento politico. A lui, quindi, l'onore di aprire la cerimonia dell'intitolazione della piazza, antistante il Museo del Mare di Genova e dedicata a Taviani, mancato alcuni anni fa e ricordato come uno dei maggiori studiosi di Cristoforo Colombo. La ristrutturazione della piazza è stata conseguita con una spesa, da parte del Comune, di 40 mila euro. Scajola, presidente del comitato nazionale delle celebrazioni del navigatore genovese, alla presenza del sindaco Giuseppe Pericu e di numerosi familiari dello statista, tra i quali tre degli otto figli, cinque dei diciannove nipoti ed una dei quattro bisnipoti, rievoca l'ultimo incontro avuto con il senatore Taviani, due giorni prima della sua morte: «Ero stato indicato come ministro e mi recai da lui. Rimanemmo a lungo insieme e mi diede moltissimi consigli, mi disse come avrei dovuto svolgere il mio ruolo di ministro. Furono consigli molto utili.
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