Luca Pavanel
Un bigliettino per chiedere a Dio o agli Ufo se esistono oppure no, lanciato nella forza di unimprovvisa e strana «tormenta» in piazza Duomo, con la domanda scritta: «Fate smettere di piovere?». Forse una preghiera; ma che fantasia questi ragazzi, arrivati da ogni dove per godersi la milanese Notte bianca. Irriducibili da Bari, Bergamo, Bollate, Algeri e Quito, aggrappati a un ombrellino a far la ola, o coperti con un sacchetto di plastica in testa. «Inizierà il concerto?», chiede con tanta delusione addosso, tra la gente scappata in galleria per non bagnarsi, Andrea, 15 anni. Con lui Panda, Alexander, Jimmy e Martina, insieme a zonzo, arrivati dal Comasco per vedere lui, il beniamino Gianluca del successone sanremese La mia storia fra le dita.
Sì, le star inizieranno in ritardo di almeno due ore, causa un mare di maltempo, di quelli che ti fanno scappare a gambe levate e finire schiacciato come una sardina contro i muri e gli altri, fradici come te (e a proposito di ritardi, il cardinal Tettamanzi aveva anche chiesto di posticipare le prove per potere celebrare in Duomo una messa). Gli artisti, nellordine Sergio Borsato, Irene Fornaciari, Rio, Grignani, il duo Britti-Bennato e Cesare Cremonini? «Mah - sotto il tendone dellorganizzazione, visto il clima, facevano spallucce umidi e tiratissimi per non impossibili defezioni -. No, non sono ancora arrivati. Con questo tempo...». Per fortuna cè chi, complice letà, sdrammatizzava. «Mio padre - racconta Eleonora, giovanissima della provincia, una cascata di romantici boccoli - mi ha raccomandato di non bagnarmi, invece coi miei amici ci siamo sdraiati in piazza, sotto le gocce. Vuoi vedere che lo facciamo ancora?». Partiranno con un treno delle 5.18 contenti, con un po di raffreddore. Più avanti, un gruppo di giapponesi intrattenuti da una guida, sembra non essersi accorto di nulla: tutti concentrati sulla storia del bar Zucchi. Grazie, arigatò. I ragazzini, sempre un terremoto, vedi Diego, 21 anni, con un gruppetto di coetanei arrivato dal Piemonte: «Delusi e bagnati, per consolarci ci siamo fotografati il sedere». Tutti giù ridere. Un po meno allegri dalle parti di chi doveva far funzionare le cose, tanto che uno scherzava per dire di «quattromila bottiglie dacqua. Sa, il caldo... Ora ce le beviamo noi».
È vero, niente idranti per rinfrescare i fan arsi vivi da una possibile serata al «calor bianco» come quella suonata da Sting. Qualche malore. Intorno alle 23 se ne contavano una decina (pronti Croce amica One e 118 con ospedale da campo, ambulanze e lincantevole anestesista Sabina): tra i soccorsi in una piazza a quellora in netto recupero, con un migliaio di persone, un tifoso tedesco pestato dallamico ubriaco di felicità per la vittoria della Germania, capitolo Mondiali.
Prima ancora un avvio di serata afosa, cielo di piombo, gente sparsa, un pugno di anime ad aspettare, spunti pochi. Per esempio una fetta di cocco sgagnata e mollata sul bancone del baracchino del signor Antonio, lato destro Duomo tutti i giorni, lirritazione dei rivenditori di lattine e hot dog accorsi in massa.
Il concerto? Tutto più tardi: primo il veneto Borsato; a lui lingrato compito di «scaldare» duecento, forse trecento persone sotto gli ombrelli. Lultimo Cremonini: visti gli orari, forse avrà finito allora del cappuccio e cornetto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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