Politica

In piazza le «magnifiche sette» del Sud: ecco il federalismo che vogliamo

Venerdì a Bari la manifestazione di sindaci e amministratori delle Regioni meridionali. Il «manifesto» rivolto al governo: «Serve un piano credibile per lo sviluppo, le riforme devono partire dal Mezzogiorno»

C'è aria di federalismo, bisogna organizzarsi. «Il Mezzogiorno, più che le altre zone del Paese, ha bisogno di politiche nazionali che rafforzino l'offerta di servizi collettivi: la scuola, la giustizia, la salute, le infrastrutture», rivendicano sindaci e amministratori da sette regioni del Sud Italia - Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia - che venerdì 21 scenderanno in piazza a Bari, in una manifestazione guidata dalle Associazioni regionali dei Comuni.
Slogan dell'iniziativa è «Più politiche per i Comuni, un piano di sviluppo credibile per il Sud». Un autentico manifesto congiunto delle Anci meridionali sintetizza così le ragioni della manifestazione, nonché le richieste avanazate al governo dai comuni del Meridione. Tra queste, in particolare, c'è il 38 per cento delle risorse nazionali da riservare per investimenti per lo sviluppo, in proporzione alla popolazione; la lotta rigorosa contro ogni forma di criminalità e di lavoro nero; più politiche nazionali a sostegno dell'azione dei Comuni e la modifica del patto di Stabilità; un piano di infrastrutture definito dall'esecutivo d'intesa con Regioni, Province e Comuni; politiche regionali più efficaci nella sanità, nel sociale, nei rifiuti, nei trasporti; fondi aggiuntivi (in osservanza dell'articolo 119 comma 5 della Costituzione) e non sostitutivi di quelli ordinari. Infine «un federalismo vero, solidale che tenga conto delle diverse situazioni di partenza dei sistemi economici e sociali locali».

Comincia il lungo braccio di ferro delle autonomie.

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