Piazza Meda, Sgarbi boccia il parcheggio: «Una scelleratezza»

Motivo del veto la presenza di reperti archeologici romani, che rischiano di essere distrutti nella realizzazione dell’opera

«Una scelleratezza, uno scempio», questo il parere dell’assessore alla Cultura di Palazzo Marino, Vittorio Sgarbi, in merito al parcheggio sotterraneo a rotazione di Piazza Meda, che ieri ha effettuato un sopralluogo. «Il parcheggio non s’ha da fare» ha ripetuto a margine della presentazione, al teatro dei Filodrammatici, del «Poema della Croce» di Alda Merini, così come aveva tentato di impedire, come lui stesso ha ricordato, la realizzazione del parcheggio di piazza Vittorio a Torino. Il motivo? L’importanza dei ritrovamenti archeologici, che risalgono all’epoca romana e che rischiano di venire distrutti. «La responsabilità di questo scempio è della precedente giunta e anche di una legge che dà alle sovrintendenze il potere di distruggere anziché quello di conservare» ha commentato amareggiato. Questa volta non ci sarà bisogno di fare crociate: la ditta che costruisce non ha l’autorizzazione della Direzione generale del ministero per i Beni culturali di distruggere i reperti, reperti che non si possono conservare perché si tratta di ritrovamenti strutturali. «Ho convocato il Sovrintendente archeologico per la Lombardia Luigi Malnati - continua Sgarbi - per chiarire la situazione, la direzione generale non ha mai dato l’autorizzazione».
«Gli scavi archeologici - ha spiegato durante il sopralluogo la sovrintendente per i beni archeologici, Anna Ceresa Mori - hanno portato alla luce un asse stradale romano risalente al I secolo d.C., tra via San Paolo e via Verri, un edifico tardo romano, vasche per conciare le pelli, fognature e cantine che risalgono alla fine del ’700. Nel 2000 la Sovrintendenza mise a disposizione del Comune una mappatura di rischio archeologico: venti casi erano stati considerati a rischio. L’amministrazione, però, ha ignorato completamente questa mappa. Non solo - continua l’archeologa - i saggi di scavo sono stati fatti in una zona dove i ritrovamenti romani sono maggiormente danneggiati, per questo la sovrintendenza chiese ulteriori carotaggi, che la ditta non ritenne opportuno effettuare».
Ed eccoci a oggi: gli scavi archeologici approfonditi, che durano ormai da un paio d’anni e continueranno fino alla fine del 2007, sono a spese della «Parcheggio Piazza Meda srl», la ditta esecutrice, mentre il traffico sarà congestionato per anni. Insomma danni per la ditta, che costruisce in project financing, che ha visto tutti i piani finanziari sconvolti e danni per la cittadinanza, senza che ci sia la certezza che il parcheggio si farà. «Completati gli scavi la direzione generale del ministero si dovrà pronunciare sulla portata dei ritrovamenti e sull’eventuale fattibilità del parcheggio».
«Sono stati rinvenuti assi stradali romani, mura, cantine, vasche - commenta Milly Moratti, capogruppo della lista Ferrante e promotrice del sopralluogo - che non possono essere spostati: due sono le vie possibili, creare un grande parco archeologico o seppellire tutto, tertium non datur, che significa: il parcheggio non è contemplato».

Non solo, anche gli scavi in via Zecca Vecchia e Santa Maria Valle hanno portato alla luce reperti archeologici di importanza rilevante, forse superiori addirittura a quelli di piazza Meda: anche lì la realizzazione dei parcheggi potrebbe essere a rischio.
L’ultima parola spetta, in ogni caso, a sovrintendenza e ministero.

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