In piazza Sant’Ambrogio rivolta silenziosa contro il maxiparcheggio

Alle 9 manifestazione dei residenti contro i lavori del silos che partono oggi. Continua la protesta alla Darsena, mentre sono più di 500 i posteggi iniziati e mai completati

Luciana Baldrighi

Niente slogan né striscioni, salvo «di iniziativa individuale». Sarà una «protesta silenziosa» quella che i cittadini «impegnati nella tutela di Sant’Ambrogio» metteranno in atto questa mattina alle 9, quando si affacceranno le ruspe per dare il via ai lavori per il parcheggio interrato. L’appuntamento per i residenti «contro» è dove inizia il filare dei tigli, presso il sagrato della Basilica, in corrispondenza della Colonna del Diavolo: «Il progetto - spiegano -, localizzato in una sede di indiscutibile significato simbolico, storico, artistico e religioso, è per noi prima di tutto una violazione dei valori più profondi e più alti in cui la città si è sempre riconosciuta». Esprimeranno il dissenso alla realizzazione del parcheggio «attraverso la nostra semplice, breve presenza, di chi non tace acconsentendo, ma crede che il proprio silenzio possa idealmente fermare il rumore delle ruspe».
La battaglia contro i parcheggi, per ora, non ha fermato le ruspe in largo V Alpini, dove il 12 luglio sono iniziati i contestatissimi lavori per il silos; oggi iniziano gli scavi in piazza Sant’Ambrogio; ancora in alto mare, invece, quello alla Darsena. La consigliera uscente del consiglio di zona 1, Giulia Gresti, all’ultima riunione dei comitati dei cittadini, all’Auditorium di corso San Gottardo, ha mostrato le diapositive delle piante dei progetti della Darsena e di Piazza Sant’Ambrogio, dove era possibile vedere la mappa delle mura spagnole (e anche ottocentesche) e dei resti romani. Lo stesso Sovrintendente di Milano Alberto Artioli impegnato in prima linea per piazza Duomo, oggi come oggi è contrario a scavi in zone sotto tutela. «Paladina» della battaglia contro il progetto di piazza Sant’Ambrogio è invece l’architetto Cini Boeri, sostenuta da un comitato di residenti composto dall’avvocato Giovanni Testori, dall’architetto Marco Albini e Stefano Parodi. La piazza più antica di Milano con la sua bella Basilica romanica è già stata visitata dalle ruspe di Claudio De Albertis che vende 200 posti auto (più di 200 sono a rotazione) dislocati su cinque piani; un’impresa che oltre all’antico cimitero e alle mura romane con tanto di reperti archeologici, dovrà fare i conti con la falda acquifera. «La vendita per concessione comunale durerà 99 anni - spiega Boeri -. La progettista, Anna Giorgi, non ha previsto la chiusura al traffico di autobus, moto e macchine della polizia della caserma di largo Gemelli. Un movimento di 500 auto al giorno come minimo che va ad aggiungersi al traffico inquinante e acustico. Questo è un impatto ambientale devastante nel cuore di Milano». Gli Amici di Sant’Ambrogio chiedono inoltre che vengano rimesse tutte le lastre di pietra e i quadrelli di porfido che circondavano tutta la piazza, spiecie sul lato della Basilica, dove ora sono state sostituite da un asfalto a buche e non uniforme.
Per la Darsena, invece, erano previsti 704 posti auto. Ma i nuovi posti - accusa Gabriella Valassina degli Abitanti dei Navigli - rischiano di snaturare un’opera monumentale oltre a nascondere per sempre le mura e aumentare il traffico già congestionato». Di parere contrario Empio Malara, presidente degli Amici degli Navigli e consulente del progetto architettonico che si è trovato contro i pareri di Arnaldo Pomodoro, Moni Ovadia, Franca Rame, Paolo Rossi e Fabio Treves, che hanno raccolto più di 5mila firme.


In parte finiti e in parte mai utilizzati, in tutta Milano sono circa 500 i parcheggi costruiti e poi dimenticati o non finiti come nelle vie Morosini, Carcano, Pavia, Meda, Gaggia, piazza Oberdan, Libia e Montello. E poi ancora nelle piazze Novelli, Gobetti, Venosta, Vittadini, Abbiategrasso, Accursio, Lavater, largo Rio De Janeiro.

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