Palazzo Marino si aggrappa alla scialuppa di salvataggio del Consiglio di stato anche per la vendita dello stabile comunale di piazzale Dateo. Sta preparando il ricorso, dopo che lasta - già fissata per il 15 marzo - è stata bloccata dal Tar lombardo. Che ha accolto la richiesta del sindacato del inquilini (il Sicet), sostenendo che ledificio è sottoposto al vincolo di destinazione a edilizia residenziale pubblica. «Probabilmente - attacca il vicesindaco Riccardo De Corato - il Tar non ha letto bene la delibera per la vendita. Nel documento ci eravamo impegnati a restituire i finanziamenti ricevuti dallo Stato per ristrutturare gli alloggi e che vincolavano lo stabile».
Grazie «alla brillante operazione del Sicet - afferma De Corato - 649 alloggi che avremmo potuto consegnare rimarranno vuoti per mesi». Il vicesindaco fa riferimento ai 492 appartamenti popolari che con i proventi di Dateo - circa 70 milioni di euro come base dasta - intendeva acquistare in viale Rubattino, costruire in via Cenni e ristrutturare tra quelli che già possiede ma sono attualmente inagibili, ma anche ai 157 in vendita in piazzale Dateo. «Avevamo già ricevuto molte manifestazioni di interesse - riferisce De Corato -, non solo da parte di immobiliari italiani ma anche stranieri».
«Il vicesindaco imbroglia le carte - è la reazione della consigliera comunale dei Ds, Marilena Adamo -.
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