Con Picasso e Manet aste record a Londra

Da Christie’s il «Bevitore di assenzio» di Picasso e le «Ninfee» di Monet, valutati tra 30 e 40 milioni di sterline, ma anche il bellissimo «Frauenbildnis» di Klimt (tra 14 e 18 milioni di sterline), da Sotheby’s il magnifico autoritratto di Manet (tra 20 e 30 milioni) e le splendide «Odalische» di Matisse (10-15 milioni): gli attesissimi incanti londinesi del 22 e 23 giugno dedicati all’impressionismo e all’arte moderna si candidano a registrare nuovi e strepitosi record d’asta.
Visto il numero dei lotti e la loro qualità, i collezionisti di tutto il mondo sono in fibrillazione, a dispetto della crisi economica divenuta ormai realtà planetaria. Ma il mercato internazionale dell’arte va per conto proprio e quando vengono proposti capolavori di celebrati maestri, ottimamente conservati e magari passate per poche mani le stime salgono inesorabilmente. Senza scoraggiare chi è interessato all’acquisto, anzi. I collezionisti avranno dunque pane per i loro denti. Christie’s presenterà il 23 giugno ben 63 lotti, per i quali la casa d’aste si aspetta l’incasso stellare di 163-231 milioni di sterline.
Tra le opere, un nucleo di capolavori indiscussi, a cominciare dal «Bevitore di assenzio» (ritratto di Fernandez de Soto), dipinto da Picasso nel 1903, in pieno Periodo blu. Il dipinto, come alcuni altri che andranno all’incanto la prossima settimana, ha una storia travagliata di vendite forzate e confische durante la dittatura di Hitler. Tanto che, in una precedente asta nel 2006, l’opera è stata ritirata in extremis, perché accertato che il precedente proprietario, il banchiere ebreo tedesco Paul von Mendelssohn-Bartholdy, fu costretto a venderla negli anni Trenta mentre era prigioniero dei nazisti. Dal 1995 l’opera è in mano a Andrew Lloyd Webber, autore di musical come «Jesus Christ Superstar» e «Cats», che ha dato vita a una fondazione per diffondere la conoscenza delle arti. Stimata tra 30 e 40 milioni di sterline, la tela potrebbe far registrare un nuovo, clamoroso record d’asta per il pittore spagnolo.
Molta attesa anche per le «Ninfee» di Monet, capolavoro del 1906, che fu esposto nella memorabile rassegna del 1909 dedicata all’ultimo ciclo del padre dell’impressionismo. Anch’esso con una stima di base tra 30 e 40 milioni di sterline, il grande dipinto è stato per molto tempo di proprietà dei galleristi Durand-Ruel, quindi venduto per 21 milioni di dollari nel 2000. Altro artista tra i più contesi in asta è Gustav Klimt, di cui Christie’s propone «Frauenbildnis», derubato nel ’41 alla famiglia Munk e che ora va all’attenzione dei collezionisti partendo dalla bella cifra di 14-18 milioni di sterline. Ecco poi una tela di Van Gogh, «Parc de l’hopital Saint-Paul» (1889), valutata 8-12 milioni di sterline e, con la stessa stima, un altro Picasso, «Le Baiser» (1969).
Top-lot da Sotheby’s, il 22 giugno, è invece l’autoritratto di Manet («Manet à la palette»), dipinto nel 1878-79. Una vera rarità perché il grandissimo pittore francese si raffigurò solo due volte, e questo è l’unico in mani private. Non a caso la stima è tra 20 e 30 milioni di sterline.

Di assoluto interesse anche «Odalisques jouant aux dames», realizzato da Henri Matisse nel 1928, valutato 10-15 milioni di sterline e «Arbres à Collioure» di André Derain, con stima tra 9 e 14 milioni. Capolavoro dipinto nel 1905, fu acquistato da Ambroise Vollard e, nascosto nel 1939, è riemerso solo nel 1981 nel caveau della Societé Generale di Parigi.

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