Oggi è l'ultimo giorno di apertura della libreria Archivi del '900. Da domani i locali di via Montevideo che avevano già ospitato la libreria Tiqqùn cominceranno a svuotarsi dei volumi rimasti, per la maggior parte pubblicati da piccoli editori. Archivi del '900 era infatti nota per essere una sorta di "casa della piccola editoria di qualità", nella quale si potevano trovare libri realizzati da sigle raffinate, perlopiù di ambito letterario, che non avevano accesso alla grande distribuzione. Quella di via Montevideo non è che l'ultima di una serie di librerie milanesi che hanno dovuto cessare la loro attività nel primo semestre di quest'anno. In precedenza aveva chiuso la Libreria del Giallo di piazza San Nazzaro, un punto di riferimento indispensabile per i molti appassionati di letteratura poliziesca. Era poi stata la volta della storica Libreria Francese di via San Pietro all'Orto, che attraverso le sue vetrine forniva un panorama dettagliato non solo dell'editoria, ma anche del dibattito culturale d'oltralpe. Nemmeno un mese fa si sono definitivamente abbassate le saracinesche della Libreria di Porta Romana, che da decenni si affacciava sull'omonimo corso. Le cause di queste chiusure a catena non sono imputabili alla crisi economica in atto: come è ampiamente dimostrato dai dati delle vendite nazionali, il mercato del libro ne è stato solo minimamente intaccato. E' piuttosto la folle politica degli affitti che obbliga attività con margini di guadagno molto risicati, quali sono appunto le librerie, a non riuscire a far fronte a canoni stellari. Il centro storico e i suoi dintorni ospitano ormai soltanto macrolibrerie di proprietà di grandi editori o delle grandi catene di distribuzione, che possono permettersi di attirare i clienti attraverso sconti, promozioni e tessere a punti con premi. La scomparsa delle librerie piccole e specializzate porta con sé una perdita di sapere che non va sottovalutata. Nella maggior parte dei casi infatti quelle che hanno chiuso erano, più che delle attività commerciali, delle agenzie culturali che si mantenevano attraverso la vendita di libri. Questo profilo si adatta benissimo ad Archivi del '900 che, nei suoi quattro anni di presenza in via Montevideo, ha realizzato molteplici attività di alto profilo, dalla presentazione di libri, alle mostre, ai corsi, totalizzando una media di un evento al giorno. Anche la Libreria di Porta Romana è stata particolarmente attiva nelle presentazioni di opere di scrittori italiani contemporanei. Dall'esperienza della libreria è poi nata una casa editrice inizialmente di nicchia come Carte Scoperte, dedita a ripubblicare titoli molto richiesti dai lettori, ma inspiegabilmente assenti dal circuito della distribuzione. Questa piccola sigla si è nel tempo trasformata in un editore a tutti gli effetti, con all'attivo più collane e una coraggiosa ricerca di nuovi autori, spesso di successo, come Filippo Tuena e Antonio Steffenoni. Carte Scoperte è peraltro sopravvissuta alla chiusura della libreria e ha da poco trasferito la sua sede nei dintorni di via De Amicis. Nella stessa zona fra qualche mese si trasferirà anche l'Associazione Archivi del '900. L'omonima libreria era infatti l'emanazione di un'associazione culturale nata verso la metà degli anni Novanta, con lo scopo di creare un archivio multimediale di prime edizioni di poesia e narrativa che è tuttora presente sul web. Il progetto ha poi acquisito una forma più ampia, nella quale la letteratura si è contaminata con le arti visive e nel cui ambito si sono svolti corsi, mostre e laboratori. L'associazione ha quindi rilevato la Libreria del Tascabile, in pieno centro, nel 2001, e dal 2005 si è trasferita negli ampi locali di via Montevideo che ospitavano Tiqqùn. Una volta chiusa la libreria, l'attività culturale riprenderà da settembre in via San Calocero 30. Nella sua nuova sede (due locali di 90 metri quadri complessivi) l'Associazione Archivi del '900 non terrà solo corsi, mostre e presentazioni di libri, ma svolgerà anche le attività tipiche di una "agenzia di servizi culturali": curerà l'immagine di scrittori e di artisti, producendo mostre da esportare in varie sedi espositive, o da tenersi nella propria. Non si interromperà neppure l'attività editoriale: con la sigla Archivi del '900 avevano pubblicato i loro libri poeti già noti come Maria Pia Quintavalla o instancabili innovatori del linguaggio in versi come Vincenzo Pezzella.
Luigi Olivetti, direttore dell'ormai chiusa libreria e presidente dell'associazione, assicura che da settembre usciranno nuovi volumi che saranno dedicati non solo al multiforme universo della letteratura, ma anche al mondo dell'arte contemporanea.Piccole grandi librerie che chiudono bottega
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