Le piccole étoiles incantano Milano

Alla serata per Cesvi Onlus Virna Lisi, Branduardi, le ballerine Armiato e Savignano. Applausi a una bambina di 4 anni che ha suonato l’arpa

Francesca Amé

Vivaci sì, ma per talenti. Elisabetta Armiato, oggi prima ballerina interprete alla Scala, da piccola era un folletto rosso che non stava mai ferma. La sua estrema vivacità era fonte di preoccupazione per i genitori: «A 4 anni pretendevo di ballare sui tavoli e guai se non avevo l’attenzione di tutti», racconta. Approdata alla scuola di danza del famoso teatro meneghino, rischia l’espulsione: «Mi salvai solo perché ero il loro elemento migliore. Poi ho imparato ad accettare regole uguali per tutti, incanalando nella danza tutte le mie energie. Se offri a dei bambini vivaci una sfida e imponi loro delle regole per superala, i piccoli le accettano. La sfida dell'arte è salvifica». Ecco perché venerdì sera Elisabetta è stata madrina e ideatrice di Vivacipertalenti, uno spettacolo diretto da Pepimorgia sul palco della Scala a favore di Cesvic Onlus in collaborazione con la campagna culturale «Perché non accada» sostenuta dalle associazioni Asvi, Cesvic, Ccdu e Wda a tutela dell’infanzia.
Hanno dato un saggio della loro vivacità artistica quattro interpreti femminili d’eccezione come Virna Lisi, che ha letto un racconto sul tema, la raffinata ballerina Luciana Savignano, le cantanti liriche Daniela Dessì e Mirella Freni, per l’occasione rentrée alla Scala. Sul palco più prestigioso di Milano si è susseguita la musica jazz del grande Giorgio Gaslini, il violino del «menestrello» Angelo Branduardi, la delicata arpa di Cecilia Chailly, che ha dedicato un pezzo toccante alla memoria di papà Luciano, già direttore del teatro, il pianoforte di Cesare Picco e anche un divertente filmato disegnato da Bruno Bozzetto. La Chailly ha poi ceduto l’arpa a una bambina di 4 anni che ha suonato da sola sul palco un breve brano sommerso dalle ovazioni.
Sempre i bambini protagonisti con danze e cori. A seguire le performance del corpo di ballo degli allievi dell’accademia di danza del Franco Parenti e l'esecuzione del coro dei Piccoli cantori delle colline di Brianza. Nel corso della serata è stato lanciato il concorso nazionale di arte varia per giovani talenti, strutturato nelle sezioni di danza classica, canto lirico e musica classica, che assegnerà il prossimo anno tre borse di studio per sostenere le promesse del futuro. Il messaggio degli artisti è chiaro: vietato tarpare le ali (o sedare il cervello con miracolose pillole) ai ragazzini più scatenati.

La strada giusto per rapportarsi con loro non è quella di bollarli con una sigla (Adhd, «disturbo da deficit di attenzione e iperattività») e renderli vittime di psicofarmaci e calmanti, ma stimolare la loro curiosità. «Se mettete tre bambini in una stanza buia, questi cominciano a cantare perché la musica è la reazione più efficace contro la paura»¸ commenta Branduardi.

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