Al tramonto dell’8 luglio 1998 il piccolo Buddha (soprannome legato alla sua presunta genialità in campo) si materializza dal balcone della palazzina di Formello e benedice la folla di duemila fedeli. Ivan De la Peña saluta con l’aria di chi è capitato lì per caso, non al termine di una delle trattative più estenuanti della storia laziale. Di scuola Barcellona, nel ’98 fu ceduto alla Lazio (45 miliardi il costo dell’operazione, al calciatore ingaggio di 6 per 4 anni): vinse la Supercoppa italiana, anche se nel resto della stagione non lasciò grandi tracce. Buon dribbling e tecnica individuale, ottima visione di gioco, ma estremamente lento.
Nel 1999 fu ceduto al Marsiglia e poi tornò al Barça. Ma nel 2001 fu di nuovo in biancoceleste diventando ben presto un «oggetto misterioso»: non giocò neanche nelle amichevoli. E dopo un anno il divorzio definitivo. MDDDa Piccolo Buddha a grande mistero
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