In Piemonte Giovanardi: «Fuga Udc Tre eletti su dieci stanno passando al Pdl»

Torino. A operazione conclusa i fuggitivi dovrebbero essere circa settanta, venticinque subito, gli altri entro la prima decade di ottobre. Sono sindaci, assessori, consiglieri comunali delle otto province piemontesi che abbandonano la nave dell'Udc per approdare nel Movimento dei popolari e liberali guidato da Carlo Giovanardi. Ed è stato proprio il sottosegretario, ieri a Torino per partecipare a un convegno sulla famiglia, a confermare l'arrivo in massa nel Pdl dei «delusi da Casini e dalle sue insopportabili ambiguità». Il Piemonte oggi è terra calda di vigilia elettorale, scottata ancora dagli effetti dell'accordo che in Provincia di Torino segnò la vittoria del democratico Antonio Saitta. L'anno prossimo si gioca la partita delle regionali e la mobilitazione tra gli schieramenti è grande. «In Piemonte il 30% dell'Udc sta passando da noi - ha annunciato il sottosegretario -. In tutta la nostra storia, prima nella Dc e poi nell'Udc, siamo sempre stati all'interno della logica del centrodestra. Noi continuiamo a stare lì, l'Udc invece, contrariamente a quanto detto nei congressi, dove Casini e Cesa negarono questa possibilità, si è spostato a sinistra».

Punita l'incoerenza, dunque, ma anche premiata la possibilità di un cambio al vertice della Regione, dove il centrodestra ha ottime possibilità di riconquistare il governo perduto cinque anni orsono. «E noi vogliamo dare il nostro contributo - ha detto il sottosegretario -, mentre l'Udc sta già chiudendo l'accordo con il Pd».

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