Del Piero entra duro sulla Francia «L’Italia non trucca e non truffa»

«Forse dopo il mondiale, siamo indigesti». Toni svela: «Rummenigge mi ha detto: vai e gioca»

nostro inviato a Firenze

Italia di provocatori e imbroglioni? Neanche per sogno, caro Diarra. Gli azzurri respingono l’ultima miccia accesa dai francesi. «Non capisco queste parole, con Ribery al Bayern abbiamo scherzato molto sulla sfida», dice Luca Toni, alle prese con un difficile recupero per la partita di Milano. «Forse Berlino brucia ancora», gli fa eco Aquilani. E Alex Del Piero, che di partite con la Francia ne ha una ricca collezione, non si sorprende più di tanto. Anche se replica in maniera elegante e chiedendo ai Bleus di ricordare il mondiale tedesco. «Non ci facciamo distrarre, però le accuse ormai quotidiane danno fastidio - ammette il calciatore juventino -. Non so se dopo Berlino noi gli siamo più indigesti, di sicuro loro lo sono meno per noi. Però vorrei ricordare una cosa: il mondiale ha dimostrato che il calcio italiano non trucca e non truffa. La nostra è stata una vittoria del calcio pulito».
Questo tiro al bersaglio è un «déjà vu», secondo Alex, che ricorda le polemiche precedenti alla semifinale con la Germania. «Fu una vigilia con un’atmosfera pesante e le critiche dei giornali tedeschi. Ma in campo andò diversamente, partita perfetta e la nostra vittoria. La Germania fece un autogol, speriamo che sia così anche per la Francia. Di sicuro queste polemiche aumentano la nostra voglia di vincere e rendono l’eventuale successo ancora più pieno».
Tre punti importanti nel cammino verso Austria e Svizzera, a differenza di quanto sostiene Donadoni che parla di semplice tappa. Logico che enfasi e attesa per la partita siano alti. «Il ricordo del 9 luglio è dentro tutti noi, questa sarà un’altra storia – sottolinea Del Piero - ma una partita vera sotto tutti i punti di vista: tesa, piena di stimoli, a cominciare dall’importanza del risultato. E tra le altre cose, servirà anche l’esperienza».
Il compagno d’attacco in bianconero David Trezeguet è tornato in nazionale, dopo l’ostracismo di Domenech. «Ci siamo dati appuntamento a sabato, sempre che il suo ct, che si è finalmente accorto di quanto è forte, lo faccia giocare...», ironizza Del Piero. E anche lui, part-time per eccellenza nella Juve di Capello e in azzurro, vorrebbe esserci. Dall’alto delle sue 84 presenze e 26 reti con la maglia dell’Italia. «Sono pronto a giocare, non vengo mai in nazionale per far numero, sempre però nel rispetto delle situazioni». Altro che «gestione» della quale parla Ranieri. «Non nutro preoccupazioni e non penso al part-time, sono pronto a sostenere tutti gli impegni. Vengo da un anno positivo in B dove ho giocato sempre».
Nel borsino azzurro, Alex sembra in risalita (ieri lui e Camoranesi sono stati provati come esterni di centrocampo) e al momento si gioca il posto con Di Natale. Da capire se Panucci sarà esterno o centrale in difesa, mentre Toni, che ha avuto il nulla osta del Bayern («Rummenigge mi ha detto vai e vedi di giocare», svela l’attaccante), lavora ancora a parte.

«Chi non vorrebbe giocare Italia-Francia? Ma per disputare gare così importanti, bisogna essere al 100 per cento. Spero di farcela», dice Toni. Donadoni si affiderà però quasi certamente a Inzaghi, che appare molto carico. Decisivo l’allenamento di oggi.

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