Del Piero Firma nella nuova casa Juve: «Rinnovo il 5 maggio per vincere lo scudetto»

Torino Il settimo contratto con la Juventus - «l’ultimo», ha detto Andrea Agnelli - Alessandro Del Piero lo ha firmato in quello che sarà «lo stadio della riscossa». In mezzo a quello che è ancora un cantiere ma che dalla prossima estate diventerà la casa della Signora. Ieri, ovvero il 5 maggio: una data scelta non a caso, come nulla lascia mai al caso il capitano con la maglia numero dieci. Nove anni dopo lo scudetto soffiato all’Inter all’ultima giornata di un campionato pazzo: nerazzurri battuti a Roma dalla Lazio e Juventus vittoriosa a Udine, tanto per cambiare con un gol di Del Piero (più uno di Trezeguet). E allora: la Juventus e il suo numero dieci hanno finalmente sottoscritto l’accordo che li terrà insieme per la diciannovesima stagione di fila. Cravatta nera su camicia bianca, per Alessandro l’Infinito: «Provo belle sensazioni - ha detto lui, passato a uno stipendio da un milione rispetto ai 3,5 attuali - . Anche nel 1993 erano bellissime, ma oggi ho qualche motivazione diversa. Sono felice di essere ancora qui, è quello che volevo e mi sento meno dei 36 barra 37 anni indicati dalla carta d’identità. Cominciate a dire che ne ho di meno, così vinco la terza stella. Il 5 maggio una coincidenza? Diciamo che lo abbiamo fatto coincidere».
Appunto. Nulla di ciò che lo riguarda è mai lasciato al caso. Lo aspetta il nuovo stadio, «che ci garantirà 8-9 punti in più in classifica e dal quale Alessandro mi ha detto di volere uscire con un nuovo scudetto sul petto», ha spiegato Agnelli. «Sarà la nostra casa, finalmente - ha insistito il giocatore -. L’affetto di Andrea non è mai mancato, c’è sempre stata molta attenzione nei miei confronti da parte della famiglia Agnelli». Magari qualcuno non ha apprezzato l’ormai famoso videomessaggio del «firmo in bianco», ma ieri era un giorno di festa e basta. «Il presidente ha confermato che non è un contratto di fine carriera, ma un contratto sportivo a tutti gli effetti. Ho sempre la stessa passione per il calcio, l’identico desiderio di migliorarmi e ancora più voglia di primeggiare. Vincere è nella natura di questa società.

È presto per dire se ci riusciremo ma, se non dovessimo farcela, il club dovrà rinnovarmi l’accordo per un altro anno». Sfida lanciata con il sorriso sulle labbra: agli avversari e non solo. Per fare il dirigente, c’è tempo. E prima, semmai, lo aspettano gli Stati Uniti.

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