Fiera Milano

Terre di Piero della Francesca, gran tour sulle tracce del Maestro rinascimentale

Alla Bit lanciato il progetto che coinvolge Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Due mostre da non perdere a Forlì e San Sepolcro. Musei e centri storici da visitare fra gastronomia e "balconi" per scoprire i paesaggi che fanno da sfondo a molti capolavori. Pacchetti turistici "su misura" per tappe fra arte, musica classica, enogastronomia e trekking

Terre di Piero della Francesca, gran tour sulle tracce del Maestro rinascimentale

Quattro regioni, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria e un unico nuovo prodotto turistico Terre di Piero – Sulle tracce del maestro itinerante – Piero della Francesca, che lega l’arte ai territori in tutte le loro declinazioni: enogastronomia, artigianato, natura, per un viaggio tra le più importanti signorie del ‘400. Una “prima” assoluta prentata alla Bit, la Borsa internazionale del turismo in corso a Fiera Milano fino a sabato 13 settembre.

Un maxi itinerario che propone tappe nelle località in cui si conservano i capolavori del Maestro che, partendo da Rimini e dal Montefeltro, con le sue splendide rocche e castelli (come San Leo e Urbino), proseguono attraverso paesaggi e scenari di straordinaria bellezza in Valtiberina Toscana - toccando Sansepolcro, Monterchi e Anghiari - per spostarsi ad Arezzo e ritornare in Valtiberina, costeggiando il Tevere fino a Perugia. L’idea alla base del progetto "Terre di Piero" è offrire ai turisti stranieri e italiani una full immersion nel mondo del pittore. Vedere dal vivo, attraversandoli, i paesaggi che sono diventati scenario dei suoi quadri, assaporare i cibi tipici di cui lui stesso si nutriva, ripercorrere le sue tappe tra le regioni e le signorie del suo tempo, dai Malatesta ai Medici passando per i Montefeltro: tutto per rendere la visione e la comprensione dei suoi capolavori un’emozione unica e coinvolgente.

L’iniziativa è stata presenta alla Bit dall'assessore al Turismo della Regione Emilia Romagna Andrea Corsini, della Toscana Stefano Ciuoffo, dal vicepresidente del consiglio regionale delle Marche Renato Minardi e dal vicepresidente della Regione Umbria con delega al Turismo Fabio Paparelli. La presidente di Apt Servizi dell'Emilia Romagna Livia Zanetti, coordinatrice del progetto, ha sottolineato che "sono 26 le realtà imprenditoriali fra consorzi, club di prodotto, singoli alberghi, agriturismi, selezionate secondo un disciplinare, ad aver aderito al progetto proponendo pacchetti soggiorno interregionali sulle tracce del maestro rinascimentale con 34 i pacchetti presentati nel sito www.terredipiero.it, che non si rivolgono esclusivamente al turista amante della pittura, ma abbracciano anche altri interessi, come ad esempio la musica classica, l'enogastronomia e il trekking".

Un’offerta unica, arricchita nel 2016 dalla mostra allestita dal 13 febbraio ai Musei San Domenico di Forlì intitolata Piero della Francesca. Indagine su un mito e da quella allestita dal 19 marzo al Museo Civico di San Sepolcro, sul restauro de La Resurrezione. I capolavori di Piero che si possono ammirare sconfinando da una regione all’altra sono Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo (custodito nel Tempio Malatestiano di Rimini), la Flagellazione di Cristo e la Madonna di Senigallia (esposte alla Galleria Nazionale delle Marche), la Resurrezione, il Polittico della Misericordia, San Giuliano e San Ludovico (custoditi nel Museo Civico di Sansepolcro), la Madonna del Parto (ospitata nell’omonimo museo a Monterchi), la Leggenda della Vera Croce e la Maddalena (esposte rispettivamente nella Basilica di San Francesco e nella Cattedrale ad Arezzo), il Polittico di Sant’Antonio (in mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia). Da non perdere infine la tappa alla casa natale di Piero della Francesca a Sansepolcro (sede della Fondazione dedicata al pittore: un centro studi, ricerche e documentazione che promuove mostre ed esposizioni sulla cultura del Rinascimento) e la Cappella di San Leonardo, dove chiese di essere sepolto.

LE DUE MOSTRE

L'esposizione a Forlì si propone non solo di confrontare l’opera di Piero con quella dei più grandi maestri del Rinascimento (da Domenico Veneziano, Beato Angelico e Paolo Uccello ad Andrea del Castagno), ma va oltre, documentando l’influsso di Piero sulla generazioni di artisti a lui successiva: Marco Zoppo, Francesco del Cossa, Luca Signorelli, Melozzo da Forlì e Antoniazzo Romano (ma anche Giovanni Bellini e Antonello da Messina). Presenti in mostra sei capolavori del maestro toscano, tra cui la Madonna della Misericordia (dal Museo Civico di San Sepolcro), la Sant’Apollonia (dalla National Gallery of Art di Washington), San Gerolamo e un devoto (dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia) e la Madonna col Bambino della Alana Collection (opera rinvenuta sul mercato antiquario meno di dieci anni fa). La mostra indaga anche il mito di Piero quando rinasce, dopo i secoli dell’oblio nei Macchiaioli, Borrani, Lega, Signorini, ad esempio. Ma soprattutto per il fascino che la sua pittura ha su molti artisti europei: da Johann Anton Ramboux o Charles Loyeux, fino alla fondamentale riscoperta inglese del primo Novecento, legata in particolare a Roger Fry, Duncan Grant e al Gruppo di Bloomsbury. Poi gli echi pierfrancescani che risuonano in Degas, Seurat e Signac, nei percorsi del postimpressionismo, tra gli ultimi bagliori puristi di Puvis de Chavannes, le sperimentazioni metafisiche di Odilon Redon e, soprattutto, le vedute geometriche di Cézanne. La fortuna novecentesca dell’artista è affidata agli italiani Guidi, Carrà, Donghi, De Chirico, Casorati, Morandi, Funi, Campigli, Ferrazzi, Sironi confrontati con artisti stranieri come Le Corbusier, Balthus e Edward Hopper.

Al Museo Civico di San Sepolcro c’è la mostra sul restauro de La Resurrezione, affresco realizzato da Piero della Francesca tra il 1450 e il 1463. Lo scrittore inglese scrittore Aldous Huxley lo definì la più bella pittura del mondo, risparmiandolo così da un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale. Racconta infatti il capitano inglese Anthony Clarke che, ordinato il cannoneggiamento della città, interruppe il fuoco dopo essersi ricordato delle parole di Huxley.

I "BALCONI" NEL MONTEFELTRO

Ma c’è un’opportunità in più - davvero particolare - per il turista sulle tracce di Piero della Francesca che visita il Montefeltro, splendido paesaggio che si estende nell'entroterra della Provincia di Rimini, ai confini fra la Provincia di Pesaro e la Toscana. La possibilità di ammirare dal vivo i paesaggi che fanno da sfondo ad alcuni celebri dipinti, quali il Dittico dei Duchi o Il Battesimo di Cristo. Grazie alle ricerche di due studiose di storia dell’arte, Rosetta Borchia (pittrice e fotografa di paesaggi) e Olivia Nesci (docente di Geomorfologia dell'Università di Urbino sui paesaggi del Montefeltro), sono stati localizzati ed identificati sette panorami che Piero della Francesca ritrasse nelle sue opere, tutti attrezzati con una speciale postazione, "balconi" a cui ci si può affacciare avendo sott’occhio un’immagine del dipinto per confrontare i punti di contatto fra l’opera dipinta e la realtà.

Se nel panorama verso la Toscana si ritrova il paesaggio del ritratto di Battista Sforza, sposa di Federico da Montefeltro, nel celeberrimo Dittico dei Duchi, un secondo balcone vicino, rivolto verso il mare, rivela il paesaggio che fa da sfondo al dipinto San Girolamo e il Devoto. Il terzo balcone si trova a Urbania, in località Pieve del Colle: qui le pianure e le colline di San Lorenzo e Farneta, con le alture di Mondelce, rivelano il paesaggio che Piero volle per lo sfondo de I Trionfi, l’opera dipinta sul retro del Dittico. A questi tre balconi se ne sono recentemente aggiunti altri quattro: a Monteboaggine (nel Comune di Montecopiolo) per l’opera la Natività di Cristo; a Pugliano Vecchia (sempre nel comune di Montecopiolo) per l’opera Resurrezione di Cristo e a Petrella Guidi (Comune di Sant’Agata Feltria) per Il Battesimo di Cristo”. Anche nelle Marche c'è un punto di osservazione attrezzato, il balcone Cà Mocetto (nel Comune di Urbania) per Profilo di Federico da Montefeltro – Dittico dei Duchi di Urbino.
Tutte le informazioni sul sito ufficiale www.

montefeltroveduterinascimentali.eu

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