Torino Due vittorie contro Cagliari e Inter, una classifica che è tornata decente ma che non è ancora quella che si vorrebbe. La Juventus è comunque obbligata a guardare avanti con ottimismo. E a pensare a quello che sarà una volta terminata la stagione: «Quest'anno abbiamo messo le basi - hanno dichiarato quasi in coro Agnelli, Marotta e Del Neri -. Il prossimo ci dedicheremo a qualche aggiustamento che ci permetta di fare il salto di qualità».
Avranno le idee chiarissime, i tre. Però dovranno scontrarsi con realtà difficili e contraddizioni legate all'attuale organico. Innanzi tutto partiranno da un rosso di bilancio superiore ai cinquanta milioni: si dice, pur se Agnelli nega, che a cavallo dell'estate si procederà a un aumento di capitale. E, comunque sia, non sono da escludere partenze eccellenti volte a fare cassa. Non per nulla, anche il rinnovo del contratto di Del Piero ha subito una frenata: le casse societarie non permettono di versare altro se non 1-1,5 milioni l'anno per un giocatore che sarà il quinto attaccante della rosa dietro Quagliarella, Matri, Toni e un'altra prima punta che potrebbe essere Gilardino.
Sempre in tema di rinnovi, è in arrivo la grana Marchisio: scadenza 2014 ma finora intorno a un milione a stagione. Troppo poco, pensa lui: una quadra sarà trovata, gioco forza. Ma a quel punto sorgerà spontanea una domanda: avrà senso riscattare Aquilani, visti i 16 milioni pattuiti con il Liverpool? Vero che i due stanno giocando uno di fianco all'altro, vero anche che Marchisio è un esterno sinistro adattato. L'attuale numero 8 scalerebbe allora centrale, ma certo non rappresenterebbe una diga sufficiente insieme allo stesso Aquilani. E poi c'è Melo: tornato appetibile, potrebbe essere ceduto magari in Inghilterra dove ha sempre avuto estimatori. Lui come Sissoko, che pare apprezzato anche da Mourinho e dal Real Madrid. Mettiamola così: 25 milioni per entrambi e bianconeri a caccia di Bruno Soriano, pilastro del Villarreal. Quanto a Pirlo, resta un sogno prima di arrivare al quale bisognerà avere deciso di rinunciare ad Aquilani e magari non solo a lui. Infine, la difesa: Barzagli al fianco di Bonucci, con Chiellini a sinistra, ha regalato tranquillità e maggiore capacità di creare gioco fin da subito.
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