Roma - L’Italia dei Valori avrebbe
intenzione di dar vita ad un gruppo parlamentare autonomo, ma
senza che questa scelta rappresenti "uno strappo con il Pd".
Antonio Di Pietro annuncia lealtà e appoggio a veltroni come leader della coalizione, ma detta le condizioni per la (futura) costituzione di un partito unico. E chiede al termine dell’esecutivo nazionale del partito un incontro con Veltroni e con il Partito democratico.
Le due ipotesi dell'ex pm L’accordo si fa sui "contenuti e non sui contenitori". Quindi se il Pd vuole fare i gruppi parlamentari unitari con l’Idv, occorre spiegare quale sarà la loro funzione e quali programmi dovranno realizzare. Per adesso Antonio Di Pietro tira dritto e annuncia che, alla Camera e al Senato, darà il via a un gruppo parlamentare autonomo. "Poi - aggiunge laconico - si vedrà". Il principio, puntualizza il leader dell’Italia dei valori nel corso di una conferenza stampa, indetta al termine dell’esecutivo nazionale, vale anche per il governo ombra annunciato da Walter Veltroni senza neppure interpellare l’alleato. Di Pietro assicura che, rispetto all’accordo elettorale siglato con Veltroni prima del 13 e 14 aprile, "nulla è cambiato": "Vogliamo solo essere sicuri che il programma venga attuato ed è bene che ogni decisione venga presa insieme tra me e Veltroni e che poi, queste decisioni, vengano comunicate insieme e non da soli come è accaduto".
"Il Pd prenda atto: 43 parlamentari non si fagocitano" "Invitiamo il Pd a riconoscere l’esistenza di questa alleanza, è bene che si prenda atto che questa coalizione esiste e non è mai esistita la presenza di un unico partito, a destra e a sinistra, da solo alle elezioni". Di Pietro insiste sul fatto che "è necessario sapere cosa vuole fare questo gruppo unitario e con chi vuole farlo perchè 43 parlamentari (tanti sono gli eletti dell’Idv, ndr) non possono essere annessi o confluire o disperdere la fiducia dei loro elettori facendosi fagocitare da un altro partito".
"Nel governo ombra vogliamo contare" "Scegliendo la persona si individua anche un percorso. Per questo noi vogliamo sapere chi fa cosa nel governo ombra. Sull’informazione se il ministro ombra lo fa Follini è diverso se lo fa Giulietti. Sulla giustizia, se lo fa Lumia è diverso se lo fa un condannato in giudicato". Va giù duro, Di Pietro e critica Walter Veltroni per aver proposto il governo ombra senza averlo informato: "L’abbiamo appreso dai giornali e nessuno ci aveva detto nulla" mentre "un governo, anche se ombra, deve essere condiviso". Noi, prosegue l’ex pm, "vogliamo un gruppo unitario sui contenuti da cui deve scaturire una squadra unitaria per portare avanti le battaglie con scelte condivise. Vogliamo decisioni comuni e condivise sul governo-ombra ma anche sulle commissioni e sul ruolo che avremo".
"Nel Pd c'è chi non ci vuole" Di Pietro insiste: Veltroni è dalla nostra parte, ma nel Pd c'è anche chi non civuole... Questo è un punto da chiarire, come è da chiare la collocazione futura della coalizione all'interno dei partiti europei.
L'attacco a Berlusconi e l'appoggio a Beppe Grillo Di Pietro ipotizza un nuovo "editto bulgaro" contro Michele Santoro e il suo programma, AnnoZero, del quale sarà ospite questa sera: "La trasmissione Annozero e il giornalista Marco Travaglio - scrive sul suo blog il ministro uscente - sono già stati oggetto di attenzioni verbali da parte di Silvio Berlusconi. Sarò ospite di Santoro, seguite il programma, potrebbe essere una delle ultime occasioni". Il leader Idv assicura poi il sostegno del suo partito all’iniziativa di Beppe Grillo per un’informazione libera: "Il 25 aprile Beppe Grillo raccoglierà le firme per tre referendum per una libera informazione in un libero Stato. I referendum chiedono l’abolizione dell’ordine dei giornalisti, del finanziamento pubblico all’editoria e della legge Gasparri sulle radiotelevisioni".
Veltroni: "Nessun tradimento" Veltroni non griderà al tradimento se il partito di Di Pietro deciderà di dar vita ad un proprio gruppo parlamentare, distinto da quello del Pd. La scelta di "separarsi", nell’organizzazione pratica all’interno dei due rami del Parlamento, non sarà quindi interpretata, al loft, come un venir meno al patto sottoscritto, né Veltroni teme un danno di immagine. È vero, ricorda una fonte del Pd, che il segretario ha utilizzato il tema del gruppo unico come uno dei cavalli di battaglia in campagna elettorale, ma è altrettanto vero che la cosa aveva un determinato impatto, una certa forza e ragion d’essere in caso di vittoria e, quindi, di guida del Paese. Altrettanto non vale all’opposizione. Dunque, fermo restando che Idv e Pd hanno sottoscritto il programma e sarà quello la base da cui partire per l’azione comune all’opposizione, non c’è da gridare allo scandalo se l’Idv chiede più visibilità. Anzi, con una maggioranza così schiacciante del Pdl, e il ruolo in fondo di unica grande opposizione in Parlamento, forse è addirittura favorevole che ci sia il modo per dare più voce alla minoranza.
Questo, a quanto si apprende, il ragionamento del leader del Pd, quando i suoi collaboratori gli hanno letto le prime agenzie che vanno verso una conferma della volontà dell’ex pm di presentarsi all’appuntamento parlamentare con un proprio gruppo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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