Roma - Di Pietro mette in riga il Pd e manda un messaggio secco a Bersani."I risultati elettorali sono chiari e premiano le scelte dell’Italia dei Valori, la nostra politica, la nostra
ferma e dura opposizione. L’Italia dei Valori è l’unico partito del centrosinistra che continua ad
aumentare i propri consensi. Abbiamo raggiunto maturità e consapevolezza politica". Antonio Di
Pietro torna a rivendicare l’evoluzione del suo partito, che ripropone come "punto di riferimento
dinamico per la costruzione di un’alternativa al governo Berlusconi". Ma nel mirino dell'ex pm non
c’è solo, e tanto, il presidente del Consiglio.
Comitato di liberazione nazionale "Dobbiamo attrezzarci a trovare una leadership che
sia in grado di raccogliere intorno a sè un consenso che vada oltre il 50% dei cittadini elettori,
essendo solo questo l’unico modo democratico per riuscire nell’impresa di sfrattare dal governo
Silvio Berlusconi", dice infatti dal suo blog Di Pietro, che avverte "bisogna ricostruire, o meglio
costruire ex novo, una coalizione riformista di idee, di programmi, di partiti e di elettori" e chiede di "individuare il prossimo candidato leader di questo nuovo comitato di Liberazione Nazionale".
"Bersani metta mano al partito" Il messaggio al Pd è secco: "Bersani deve mettere mano al proprio partito e fare un pò di pulizia
sennò non se ne viene a capo di nulla". L’identikit del candidato leader? "Ritengo ci sia bisogno di
una figura di pacificazione: una persona di alto profilo che possa rappresentare la parte migliore di
questo Paese; un riformista in grado di guidare l’Italia fuori dalle secche in cui è impigliato; una
persona capace di cogliere la dinamicità del tempo, in grado di unire e di ricompattare i mille rivoli
in cui si è persa la politica".
Quindi, "rinnovando la mia stima e il mio impegno per costruire una coalizione vincente, chiedo
al Pd - scrive Di Pietro - di liberarsi delle correnti che lo attraversano, dei piccoli satrapi locali che
decidono le candidature per interesse personale, solo per mantenere piccole fette di potere e di
controllo".
L'ossessione antiberlusconiana Torna l’obiettivo della "alternativa" al governo Berlusconi, parola d’ordine del congresso, per
raggiungere "un traguardo molto più vicino di quanto non si creda", garantisce Di Pietro. Per farlo
occorre andare oltre le correnti, e la reprimenda al Pd si basa su un "caso emblematico": il "mio
Molise". "Per fare un dispetto a me e all’IdV - lamenta Tonino - il Pd locale ha presentato due
candidati, entrambi dirigenti del Pd e in contrapposizione fra loro nei due paesi dove si votava,
Montenero di Bisaccia e Termoli, con il risultato di aver favorito la vittoria del centrodestra e con
l’aggravante che festeggiavano pure insieme perchè, per il Pd molisano, il nemico da battere è
l’IdV e non il governo regionale del berlusconiano Michele Iorio".
Stoccata ai Democratici "Questo modo di fare politica non va bene e va isolato, caro Bersani - prosegue - ed è
necessario, per il bene dello stesso Pd, che tu ti liberi al più presto di questi cacicchi locali che
sono sempre più una palla al piede".
Non che altrove il verdetto di Di Pietro sia più clemente.
Agazio Loiero? "Una batosta annunciata per un Pd che non ha avuto il coraggio di appoggiare il
nostro candidato, Pippo Callipo". Mercedes Bresso? "Sergio Chiamparino avrebbe, invece, ’fatto
a pezzì il candidato leghista, Roberto Cota". Emma Bonino? "Come infilare un dito negli occhi
degli elettori". Per non parlare di De Luca in Campania "che abbiamo appoggiato, ma sapevamo
che c’erano candidati che avrebbero potuto far meglio".
E il Pd non se la prenda con Grillo. "Faccia autocritica senza scaricare le colpe della propria
sconfitta, come invece ha fatto, sul voto dato al ’Movimento 5 stellè di Beppe Grillo.
La difesa di Beppe Grillo Il voto degli
elettori grillini va rispettato e poi, prendersela con Grillo è come prendersela con il medico invece
di cercare di sconfiggere la malattia. Grillo - assicura Di Pietro - non è nè di destra nè di sinistra:
rappresenta un voto in parte di protesta, ma soprattutto di proposta politica in materia ambientale,
di difesa della libera informazione e di ripristino della legalità, quindi un voto legittimo e meditato".
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