Di Pietro show: "Siamo al fronte" Grillo attacca Napolitano: dorme

Piazza Navona invasa da giustizialisti e dai girotondini del No Cav. day. Va in scena il Turpiloquio Day. Beppe Grillo critica anche Veltroni: "E' un Topo Gigio". Walter: "Intollerabili attacchi al Colle". La Guzzanti si scaglia contro la Carfagna e il Papa. Giornata di polemiche, il Cavaliere: "All'Italia non servono cortei, ma fatti". Il Pd diserta la piazza Girotondo attorno a Walter. Dì la tua

Di Pietro show: "Siamo al fronte" 
Grillo attacca Napolitano: dorme
Roma - Di Pietro calca la scena di piazza Navona e arringa il popolo giustizia-girotondino. Toni forti contro Berlusconi e contro il governo, come sempre, ma parla indirettamente anche a chi non c'è, in piazza, Walter Veltroni: l'opposizione dentro al parlamento e fuori sono io. E a scanso di equivoci ci pensa Beppe Grillo ad attaccare frontalmente Veltroni e poi anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano, poi arriva Travaglio, poi Sabina Guzzanti: ed è Turpiloquio Day. In un crescendo sempre più imbarazzante in una serata impazzita, tra flop (qualcuno parla di trentamila persone in piazza) e clamorosi autogol politici, soprattutto per Tonino... da girotondo contro il Cavaliere, la manifestazione è diventata un girotondo contro il Capo dello Stato, il Papa, Veltroni.

Di Pietro: "Faremo una carica di referendum" Il leader Idv attacca a testa bassa il governo e la maggioranza per l’ipotesi del lodo Alfano che sospende la procedibilità a carico delle massime cariche dello Stato: "Qualcuno mi sta processando? Mi faccio una legge - dice il leader di Idv ai cronisti al margine della manifestazione sulla giustizia in piazza Navona - che dice che quattro cittadini italiani una volta che diventano presidente della Repubblica, della Camera o del Senato, capo del governo, possono ammazzare la moglie, stuprare bambini, o addirittura, pensate, corrompere un testimone in un processo e non possono essere processati". Secondo Di Pietro, "i cittadini devono resistere e ribellarsi: tutti i regimi cominciano in maniera dolce". Poi dal palco rincara la dose: "Le alte cariche dello Stato devono essere innocenti, non impunite". Poi annuncia: "Una carica di referendum contro queste leggi. Quando c'è emergenza democratica si sta al fronte e non si scappa". Quindi l'attacco diretto al premier: "Andate a rileggervi le proposte della P2 sulla giustizia, una giustizia asservita al potere. Questo è un comportamento da nuova P2 anzi vecchia perché sono sempre loro, erano iscritti prima... L’antipolitica - ha proseguito l’ex pm - è quando un pregiudicato si candida per non andare in galera e quando fa fare leggi per la propria impunità. Con tutti i problemi che ha il paese è possibile che ci dobbiamo occupare solo di quelli di Berlusconi con la giustizia?".

Beppe Grillo spara su Veltroni-Topo Gigio  "Topo Gigio in tre mesi ha fatto cadere il governo Prodi, ha perso Roma e ha disintegrato i partiti della sinistra. E' il più grande alleato dello psiconano". Nella sua invettiva duramente il videocollegamento da Piazza Navona, Beppe Grillo attacca così il segretario del Pd Walter Veltroni. "Lo psiconano - afferma Grillo - è il garante di un comitato d'affari. Ci sono ancora diciotto condannati in Parlamento e se per loro Mangano era un eroe, questi diciotto condannati sono supereroi che hanno il superpotere del silenzio perché non parlano mai contro il padrone". "Non c'é nessuna differenza tra l'indulto e l'ammazza-processi. Le leggi di Prodi sulla giustizia sono uguali a quelle di Berlusconi".

Il comico critica Napolitano "Io non ho mai offeso il presidente della Repubblica che però firma delle cose... Ad esempio, un provvedimento per la banda dei quattro. Ve lo immaginate Pertini che firma una cosa per rendersi immune dalla giustizia? Io non lo immagino così come non immagino Ciampi e Scalfaro".

Travaglio come in Tv "Quello di Berlusconi è il governo più ridicolo della storia: abbiamo un ministro della Giustizia, Alfano, che spara cazzate tutti i giorni e ha il record di aver presentato in un mese ben cinque leggi incostituzionali". Marco Travaglio sul palco ripeter il suo copione televisivo. Per Travaglio Berlusconi in campagna elettorale ha fatto di tutto "per perdere ma quando lui arretra anche l'opposizione lo fa: la sua più che una vittoria è stato un sorpasso in retromarcia". Per il giornalista la sinistra in questi anni si é data il compito "di risuscitare ogni volta Berlusconi, anche quando appariva politicamente morto". Travaglio ha quindi criticato aspramente l'attività del governo in tema di intercettazioni e sul censimento dei nomadi definendo "orrenda" l'idea di prendere le impronte digitali dei bambini.

La Guzzanti si scaglia contro la Carfagna e il Papa Un attacco a 360 gradi contro il governo ma anche contro la Chiesa e il centrosinistra. Così Sabina Guzzanti ha scaldato usando parolacce e espressioni volgari la manifestazioni di piazza Navona. "Io non sono moralista - ha spiegato la comica - non mi interessa la vita sessuale di Berlusconi, ma non può diventare ministro delle Pari opportunità una persona" come la Carfagna e ha anche raccontato il contenuto di una intercettazione "di cui in Italia non si ha traccia ma che è comparsa sul giornale argentino El Clarin". Duro l'attacco contro Papa Ratzinger. "Tra 20 anni sarà morto - e andrà a stare all'inferno tormentato da due diavoli". La comica non ha risparmiato neanche il centrosinistra, in particolare il Pd. "Perché - ha chiesto - si deve appoggiare la norma sulle intercettazioni. Vogliono rifare le scalate alle banche perché gli stanno bene i Consorte e i Fiorani che si mettono in tasca i soldi delle vecchiette".

Ora Di Pietro "si dissocia" "L'Italia dei Valori nel suo complesso e io personalmente ci dissociamo dalle parole ingiuste, ingiustificate e fuori luogo espresse nei confronti del Papa e del Presidente della Repubblica". Ill leader dell'Italia dei Valori chiude la porta dopo che i buoi sono scappati... commentando le parole pronunciate dal palco di Piazza Navona dall'attrice Sabina Guzzanti. "Questa è una piazza libera - ha proseguito - è inutile prendersela con Benedetto XVI quando il diavolo commette atti impuri".

Bachelet (Pd) se ne va... "Ho abbandonato piazza Navona quando Grillo ha attaccato Napolitano e, a ruota, gli immigrati rumeni. Leggo che dopo è andata anche peggio. Peccato". Lo afferma Giovanni Bachelet, deputato del Pd.

Capezzone: "Con Grillo autogol di Di Pietro" "Tutto qui? Dopo venti giorni di propaganda televisiva massiccia, Di Pietro, Grillo e soci raccolgono al massimo una medio-piccola curva da stadio, e danno vita ad una inutile chiassata a Piazza Navona. La cosa, peraltro, resterà irrilevante per la stragrande maggioranza degli italiani", ironizza Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia. Che rincara la dose: "Con la prevedibile e greve aggressione contro il Quirinale da parte di Grillo e Travaglio, Di Pietro ha completato il suo autogol a Piazza Navona. Una brutta manifestazione - aggiunge - un insuccesso come presenze, e - come esito politico - un totale isolamento sia rispetto alle istituzioni che rispetto alla stragrande maggioranza dei cittadini".

Veltroni: "Intollerabili attacchi al Quirinale" "Come avevamo previsto, la manifestazione, credo anche in contrasto con lo spirito di molti dei partecipanti nella piazza, è stata più contro il Quirinale e il Partito Democratico piuttosto che contro Berlusconi. Gli insulti di Grillo e Travaglio al Pd non ci sorprendono e non sono nuovi". Lo afferma il segretario del Partito democratico Walter Veltroni che così prosegue: "Quello che è per me intollerabile è ascoltare gli attacchi al capo dello Stato. Giorgio Napolitano sta garantendo, in un momento difficile, il rispetto della Costituzione con rigore e determinazione. Le sue scelte sono e saranno da noi condivise".

Furio Colombo: indignato da Grillo e Travaglio Arrivano anche i "distinguo" da sinistra. "Sono indignato per tutte le parole che ha detto Grillo, non ho mai partecipato ad una manifestazione in cui da un palco si lanciano offese a chicchessia, quelle di Grillo colpiscono tutti, anche i tanti che sono venuti qui", dice il senatore del Pd, Furio Colombo. "Questa è una manifestazione contro Berlusconi - ha proseguito - non certo contro Veltroni, men che meno contro il presidente Napolitano. Sia Grillo che Travaglio hanno sbagliato intervento e i pochi applausi che hanno ricevuto, soprattutto Grillo, stanno a dimostrare che questa piazza ha capito che oggi si era qui prima di tutto per contestare le iniziative del governo sulla giustizia".

La Bindi: "No a questi attacchi" "Anche se è un momento grave per la nostra democrazia, non sono rammaricata di non essere andata in piazza insieme a chi attacca il Presidente della Repubblica e offende in modo gratuito il Papa", dice Rosy Bindi, vice Presidente della Camera. "Non sono questi i toni e i modi per contrastare la maggioranza e il governo. La nostra opposizione - conclude- sarà netta perché oggi alla Camera è stato posto un macigno inamovibile sulla strada del dialogo".

Torna di moda l'antiberlusconismo A parole tutti, da Antonio Di Pietro a Pancho Pardi, assicurano che questa sarebbe stata una manifestazione contro il "Caimano" e le sue "leggi canaglia" e non un processo al Partito democratico. Ma, ancora ieri sera, non sono mancati gli scontri interni all'opposizione: da una parte il Pd impegnato a ottenere lo stralcio della blocca processi per dimostrare l’efficacia della sua opposizione, dall'altra il leader dell’Idv pronto a gridare contro "una compravendita oscena da stato di dittatura" mentre Arturo Parisi, a piazza Navona insieme a ulivisti doc come Mario Barbi e Giovanni Bachelet, spiega la sua presenza contro "il vuoto di democrazia" nel partito.

La polemica con Veltroni Se alla fine la sinistra del Pd, capitanata da Vincenzo Vita, ha deciso di non partecipare dopo gli attacchi di Flores D’Arcais al presidente della Repubblica, conferma la sua presenza l’ex ministro della Difesa, in chiave polemica verso Veltroni: "Il leader del Pd dice che protestare è giusto, ma domani. Io sarò a fianco dei democratici che cominciano a protestare oggi". L’ex pm e gli organizzatori rivendicano con orgoglio le parole d’ordine della manifestazione, pur assicurando che nel mirino non ci sarà né il Pd né tantomeno il capo dello Stato. In sostegno del quale, invece, il neosegretario socialista Riccardo Nencini organizzerà un sit in davanti al Quirinale per marcare la differenza dal "giustizialismo" alla Di Pietro. "Tutta invidia per chi non riesce a fare un’azione politica come la nostra", ribatte l’ex pm a chi "tenta di declassarci come giustizialisti e girotondini". Il Pd, invece, è convinto che un’opposizione urlata faccia il gioco del Cavaliere. E così, alla vigilia di piazza Navona, ha cercato per tutto il giorno di mediare per stralciare la norma blocca processi dal dl sicurezza e dimostrare così a Di Pietro e ai dubbiosi del Partito democratico che i risultati si ottengono senza demonizzazioni né piazza.

Le accuse di Di Pietro al premier Insomma, tutta la giornata che ha preceduto il "girotondo dipietrista" è stata costellata di polemiche. "Di antidemocratico c’è solo un premier che, andato al governo, impone in stile mafioso ai suoi picciotti in Parlamento" che devono votare quello che vuole lui "sennò non si va avanti". Il leader di Italia dei Valori in mattinata alza il tiro e spara contro il governo Berlusconi: "Il Parlamento è sequestrato, a scopo di estorsione". "Il momento che viviamo è quello del «sequestro di Parlamento a scopo di estorsione" per cui chi governa sembra dirgli "se vuole fare le leggi che servono al Paese, lo permetto, ma prima sistemate la mia legge". Per Di Pietro è in corso "un ricatto" e il "riscatto è rappresentato dalla legge Alfano". "L’Italia dei Valori ha sottoscritto un patto di programma con il Pd per un modello riformista di governo", continua l'ex pm assicurando che "quel patto è confermato". "Veltroni è il leader della coalizione in cui mi riconosco e quindi lui parla anche per me", spiega Di Pietro precisando che tra l’Idv ed il Pd non c’è nessuna rottura. Parlando dei distinguo emersi sulla manifestazione l’ex pm aggiunge: "Ognuno fa opposizione come vuole, questa manifestazione non è di rottura ma è un modo per informare i cittadini su cosa sta facendo il governo".

La replica di Berlusconi Immediata la replica del presidente del Consiglio, impegnato in Giappone al G8. "Non credo che una manifestazione possa formare l’immagine di un paese. L’immagine di un paese si fa con i fatti", ha affermato Berlusconi commentando la manifestazione promossa dall’Italia dei Valori contro le politiche del Governo in materia di giustizia. Il premier, durante una pausa dei lavori del G8, ha rivelato che non ci sarà nessuna contro manifestazione. "La priorità è risolvere il problema della spazzatura che ha causato un danno d’immagine all’Italia", ha infine detto il presidente del Consiglio. "Dobbiamo rimediare ad un disastro di immagine conseguente alla tragedia dei rifiuti di Napoli della Campania. Credo che questa debba essere la nostra priorità. Il turismo è la parte più importante della nostra economia e noi dobbiamo recuperare questa immagine. Per il resto sono i fatti che parlano". Il Cavaliere non intende soffermarsi più di tanto sulla manifestazione organizzata e denominata No Cav. day. "Sono i fatti che parlano - ripete il presidente del Consiglio - gli aumenti delle nostre esportazioni e del design. È con il progresso della nostra economia che dobbiamo illustrarci.

Nei contatti internazionali - osserva poi Berlusconi - conta chi rappresenta il paese e quindi mi auguro di essere un degno rappresentante del paese e di trovare presso tutti i colleghi la giusta considerazione che mi sembra di aver sempre avuto".

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