Torino - Al governo occorre un "rimpasto organizzativo", ma "se gli italiani, rappresentati dal parlamento, non vogliono più l’attuale realtà, si deve tornare al voto". Lo ha affermato il ministro Antonio Di Pietro, rispondendo ai giornalisti a margine di un incontro con la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, a Torino. "Credo che dopo un anno di esperienza governativa - ha detto Di Pietro - sia necessario un rimpasto organizzativo. Ma non in danno di questo o quel ministro, bensì che riduca il numero dei ministeri e dimezzi quello dei sottosegretari, facendo accorpamenti utili per ridare funzionalità al sistema".
Di Pietro ha sottolineato che il premier dovrebbe essere sempre Romano Prodi, perché "gli italiani prima con le primarie e poi con le elezioni politiche lo hanno indicato chiaramente". Ma "se i cittadini non vogliono più questa realtà - ha concluso - si deve tornare al voto. E siccome in questa fase gli italiani sono rappresentanti dal parlamento, questo significa che una crisi politica, una crisi parlamentare, non possono che comportare le elezioni anticipate".
La Velina rossa: "Se Di Pietro vuole una crisi lo dica a Prodi" L'agenzia vicina a D'Alema attacca Di Pietro. "Se vuole aprire una crisi se ne assuma la responsabilità e lo vada a dire al presidente del Consiglio senza dare la colpa ad altri, prima Mastella, poi Dini, oggi Visco". La Velina Rossa di Pasquale Laurito attacca il leader di Idv che da giorni pone aut aut agli alleati, sollevando il dubbio che siano pretesti per mettere in crisi l’esecutivo. "Perché Visco dovrebbe dimettersi - chiede la Velina Rossa - ancora non l’abbiamo compreso, ma l’attivismo dell’ex pm di Mani Pulite spinge in queste ore i rappresentanti del centrodestra a presentare delle mozioni di sfiducia nei confronti del viceministro. Sarebbe molto meglio che Di Pietro si assumesse in prima persona la responsabilità di aprire una crisi di governo, senza continuare a dare la colpa agli altri partner di maggioranza... Di Pietro che è abituato a pronunciare le requisitorie contro gli altri, ma finora non ha mai saputo condurre con onestà intellettuale un’autocritica politica per interventi sempre volti a mettere in difficoltà il governo".
La Velina Rossa maliziosamente insinua che le invettive di Di Pietro contro Visco siano motivate dall’invidia per i risultati ottenuti dal viceministro nella lotta all’evasione proprio nella regione in cui operava l’ex pm, in Lombardia: "Non vogliamo accusare nessuno - precisa la nota -, ma certo dopo questi risultati Di Pietro per primo dovrebbe porsi questi interrogativi".
Ma il dubbio avanzato è che Visco sia solo una "vittima da sacrificare per altri obiettivi", come quello di "aprire una crisi", in tal caso però "Di Pietro dovrebbe dirlo immediatamente e in modo aperto al presidente del Consiglio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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