Washington - Il prodotto interno lordo degli Usa nel quarto trimestre 2008 è stato rivisto drasticamente al ribasso evidenziando una contrazione del 6,2% dal -3,8% della prima lettura. Il dato è peggiore delle stime degli economisti avevano previsto un -5,4%. Il ribasso degli ultimi tre mesi dello scorso anno resta tuttavia il più forte dal primo trimestre 1982, quando il Pil segnò un -6,4%. Intanto Citigroup ha raggiunto un accordo con il Tesoro statunitense per "convertire una significativa porzione" dei suoi titoli privilegiati in azioni ordinarie della banca. In una nota del Dipartimento del Tesoro Usa si precisa che lo stesso Tesoro convertirà circa 25 miliardi di dollari dei suoi titoli privilegiati: la partecipazione statale nel capitale del colosso salirà dall’attuale 8% fino al 36%.
Il pil in profondo rosso L’economia Usa si è contratta a un ritmo superiore a quanto inizialmente stimato nel quarto trimestre 2008, con il pil in calo del 6,2% in termini annualizzati a riflesso del crollo di export e della spesa per consumi. La flessione comunicata dal dipartimento del Commercio rappresenta il massimo calo dal primo trimestre 1982. Lo scorso mese la prima stima del governo indicava una contrazione del Pil del quarto trimestre del 3,8%. La revisione - più accentuata del -5,4% stimato dagli analisti - riflette peggioramenti alle voci relative a esportazioni e scorte. La spesa per consumi, da cui dipendono oltre due terzi dell’attività economica nazionale, è scesa del 4,3%, massimo calo dal secondo trimestre del 1980. La stima iniziale era di -3,5%. Le esportazioni, fino a poco tempo fa uno delle voci di sollievo per la sofferente economia Usa, sono crollate del 23,6% in termini annualizzati (dal precedente -19,7%). L’import ha segnato un ribasso del 16% da -15,7%. Le scorte, che nella lettura del mese scorso avevano attutito il tonfo del Pil con un balzo a sorpresa di 6,2 miliardi di dollari, sono stati riviste nettamente ed evidenziano ora un calo di 19,9 miliardi di dollari nel trimestre. Gli investimenti sono scesi del 21,1%, massimo calo dal 1975, dal precedente -19,1%. In particolare gli investimenti residenziali sono calati del 22,2%. In calo anche le pressioni inflazionistiche: l’indice dei prezzi per le spese personali è sceso al ritmo record del 5%. Al netto di alimentari ed energia, l’indice Pce è salito dello 0,8%, mimimo incremento dal 1997.
L'accordo Citigroup-Tesoro Il Tesoro è dunque disponibile a convertire fino a 25 miliardi di dollari delle sue azioni privilegiate e senza diritto di voto, in azioni ordinarie, con diritto di voto, ma specifica anche che alla fine convertirà le azioni non oltre il quantitativo su cui anche gli azionisti privati detentori di titoli privilegiati saranno d’accordo a convertire. In pratica il governo intende rimarcare che non si tratta di una nazionalizzazione e che la quota pubblica non sarà superiore alla quota privata. Citigroup specifica che 25 miliardi di dollari di azioni privilegiate convertite in azioni ordinarie corrispondono ad una partecipazione azionaria del 36%.
Il governo Usa non convertirà quindi tutte le azioni privilegiate in suo possesso che ammontano a 45 miliardi di dollari.Wall Street ai minimi La borsa di New York è in caduta libera: l’indice Standard & Poor’s 500 perde il 2,38% a 734,95 punti, e viaggia ai minimi di 12 anni.
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