Pinot nero, il master si fa in vigna

E adesso per favore rovinateci anche Mary Poppins. Voglio un bel remake come per Robocop che era già un film perfetto e fantascientificamente vintage ma l'hanno voluto rifare. Voglio che il SISTEMA, cioè la S.P.E.C.T.R.A della vita che tutto controlla, ci disintegri altre romantiche certezze. Per cui, avanti: fateci fuori anche la tata più amata di sempre e che non se ne parli più. Tanto, ormai, è platealmente in atto lo sterminio delle piccole e belle cose che ci avevano puntellato l'esistenza. Ora tocca ai mattoni. Che non sono grandi e polverosi, ma piccoli e colorati. Tocca a loro. Solo che la S.P.E.C.T.R.A stavolta ha aggiunto crudeltà a crudeltà: ha voluto che fosse la madre a rovinare per sempre il figlio. La Lego stessa.
E ora come farò? Ora come faremo? Ho passato la vita cercando pezzi colorati da mettere insieme nel migliore dei modi e mentre crescevo mille e più di mille volte ho pensato che quel gioco che amavo da bambino mi avesse allenato in quanto metafora perfetta della vita che sarebbe stata. Vita che altro non è che un lungo viaggio in cerca dei mattoncini d'esistenza che il destino ci offre da mettere insieme accostando nel migliore dei modi i colori. Perché solo così riusciremo a dare le tonalità giuste anche ai troppi mattoncini grigi che ci inciampano il vivere. Sì, questa è la vita. Un Lego del quotidiano da erigere, distruggere, che possiamo costruire male e il crollo sarà solo colpa nostra. O che realizziamo bene e saranno allora i dispetti e la cattiveria altrui, o semplicemente la sfiga, a far traballare e cadere. Un Lego che i colori ci vengono offerti dal destino, ma sta a noi abbinarli con gusto, con rispetto, con attenzione e seguendo alla lettera le paginette d'istruzioni che sono la nostra educazione, la nostra morale, il nostro buonsenso.
È per questa metafora esistenziale che non posso sopportare il progetto a cui sta lavorando la Lego. Vista la diffusione delle stampanti tridimensionali, è al lavoro per offrirci un mondo di mattoncini che noi modificheremo nella forma e il colore quando e come desidereremo per poi stamparli a piacimento.

Senza la fatica di seguire regole, senza il fastidio di sopportare veri ostacoli, senza l'incubo di perdere pezzi per strada. È come se ci insegnassero a far le cose con comodo e in fondo a barare. Nel gioco. Nella vita.

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