Val Fontanabuona. Domani il primo colpo di piccone alla famigerata strettoia di Terrarossa di Moconesi. «Di solito si festeggia l'ultimo, ma questo colpo lo aspettiamo da trent'anni»: ci scherza su Gian Arata, presidente della Comunità Montana Fontanabuona, che in saccoccia stringe il milione e mezzo di euro veicolati dal deputato di Forza Italia Gabriella Mondello, membro dell'VIII Commissione. Per portare quel tratto di provinciale 225 dagli attuali 4 metri e mezzo di larghezza a 7. Per salvare qualche vita in più senza far nulla di titanico. Perché la 225, che taglia nel cuore la valle, che ha un'alta frequenza di mezzi pesanti, che resta l'asse viario principale, diventa strettoia al chilometro 22,300. Una di quelle rogne che nel migliore dei casi rallentano il traffico e nel peggiore contano vittime. A decine. Tant'è che anche don Mario Podestà, parroco di Moconesi, nel 2002 scrive due righe all'on. Mondello, raccontando di «quello spigolo roccioso che non capisco perché non sia mai stato tolto, quando basterebbe un intervento deciso. D'altra parte mi dicono che sono trent'anni che promettono e mai nulla è stato fatto. Sarebbe una bella testimonianza riuscire nell'impresa». E Gabriella Mondello c'è riuscita. Perché per allargare quella strettoia maledetta, dal Ministero delle Infrastrutture «viene autorizzata la spesa di 500mila euro per l'anno 2003 e di 1 milione per il 2004».
La storia è tormentata e parte con la legge del 2003 che inserisce la strettoia nel finanziamento: «Un provvedimento che credo rientri a pieno titolo nell'impegno programmatico del Governo - sottolineava Mondello -. Vale a dire la realizzazione di opere pubbliche che da moltissimi anni non vengono attuate. Nessuna cattedrale nel deserto, solo strade di collegamento che verranno messe in sicurezza». Ma i soldi già in viaggio per la Comunità Montana vengono stoppati dal provvedimento salva spesa del luglio 2004 che riduce del 50 per cento i finanziamenti d'intervento per opere pubbliche e progetti per il miglioramento della viabilità. Mondello torna alla carica, ribadisce l'impegno preso con i cittadini e l'assoluta necessità d'intervento. Scrive al capogruppo alla Camera: «Sarebbe importante che con la prossima finanziaria venissero reintegrati i fondi messi a disposizione della Comunità Montana». Nel settembre dello scorso anno il ministero delle Infrastrutture non conferma la riduzione del 50 per cento e comunica l'erogazione del 60 per cento della cifra. «Una grande soddisfazione perché finalmente il lavoro svolto dà risultati concreti - insiste Mondello -. Se al di là delle posizioni politiche c'è accordo fra le istituzioni, i risultati si vedono». La Comunità Montana ha poi trasferito il milione e mezzo di euro all'ente di Palazzo Spinola per la realizzazione dei lavori.
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