Pioggia di proiettili sui calciatori del Togo

Mitra spianati e una pioggia di pallottole al posto delle consuete bandiere e dei tifosi festanti. Comincia nel peggiore dei modi la Coppa d’Africa, e un’ombra di terrore si allunga sul torneo, e di riflesso anche sui Mondiali di calcio che il continente nero ospiterà per la prima volta nella sua storia quest’estate. È stato un vero e proprio assalto terroristico quello di ieri alla nazionale del Togo, caduta in un agguato mentre in pullman attraversava il confine tra Congo e Angola, nella pericolosa enclave di Cabinda. Un morto, l’autista, e almeno nove feriti della delegazione tra cui due giocatori, è il bilancio dell’attacco armato contro Adebayor – l’attaccante del Manchester City allenato da Roberto Mancini rimasto illeso – e compagni, attesi al debutto lunedì contro il Ghana.
Un altro brutto colpo per il calcio africano dopo i gravi episodi di violenza in occasione dello spareggio per i Mondiali tra Egitto e Algeria a novembre, e proprio nell’anno di «Sudafrica 2010», torneo per il quale la sicurezza interna è al primo posto delle emergenze. L’attentato è stato rivendicato dal «Fronte per la liberazione di Cabinda» (Flec), una regione al confine tra il Congo e la Repubblica democratica del Congo (o Congo belga), a pochi chilometri dall’Angola, ex colonia portoghese di 12 milioni di abitanti, Paese ospitante della Coppa d’Africa e soprattutto il più grande produttore di petrolio del continente.
Nonostante tutto, però, il torneo calcistico si giocherà regolarmente. Lo ha fatto sapere subito dopo l’attentato e a due giorni dal via la Confederazione africana, nonostante la richiesta del Togo di fermare tutto e le chiare intenzioni dei giocatori togolesi ancora sotto choc: «Noi non giochiamo».
Il mezzo su cui viaggiava la comitiva togolese è caduto in una vera e propria imboscata. Ne è nata una sparatoria tra la polizia di scorta e gli assalitori. Ad avere la peggio è stato l’autista del pullman, mentre i due giocatori colpiti sono il portiere Serge Akakpo ed il difensore Kodjovi Obilalè. Gravi le loro condizioni. «Siamo stati presi a mitragliate mentre lasciavamo il Congo - ha spiegato il calciatore Thomas Dossevi -. Ci sono due giocatori feriti, uno è stato colpito alla schiena e l’altro ai reni. Anche l’allenatore dei portieri e il nostro medico sono stati colpiti, sono feriti gravemente».
«È stata come una guerra - ha concluso Dossevi –. Sono scioccato. In questo momento non abbiamo molta voglia di giocare la Coppa d’Africa. Pensiamo ai nostri compagni feriti».

Secondo il ministro angolano Antonio Bento Bembe, l’attacco all’autobus del Togo «è un vero e proprio atto di terrorismo ed una indagine è stata già aperta». Ma per l’Africa è comunque una sconfitta terribile, nell’anno dei Mondiali.

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