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Pirelli Tyre è pronta a fare acquisti

da Milano

Shopping in vista per Pirelli Tyre. Autorevoli fonti internazionali prevedono che nei prossimi mesi la casa di pneumatici guidata da Francesco Gori possa mettere a segno un importante colpo nel Far East. Nel mirino di Pirelli Tyre ci sarebbero società di pneumatici nell’area asiatica, India e Giappone compresi, dove il settore automotive è in pieno sviluppo.
Più volte la Bicocca, in proposito, ha ricordato che l’azienda è attenta alle opportunità che si presentano. Per le eventuali acquisizioni Pirelli Tyre ricorrerebbe all’autofinanziamento. All’inizio dell’anno, tra l’altro, la società ha ottenuto una linea di credito di 675 milioni con l’obiettivo di migliorare la propria struttura finanziaria, aumentandone nel contempo la flessibilità. Positivi, poi, sono i conti del primo trimestre con ricavi per oltre un miliardo (più 6%) e un risultato operativo di 103,7 milioni, in crescita del 4,5 per cento. Le attività di Gravatai (Brasile) e Yanzhou (Cina), dove è stata aumentata la produzione, cominciano a pagare in termini di risultati. Inoltre, in autunno sarà inaugurato il secondo stabilimento cinese che affiancherà quello, dove, da due anni, Pirelli produce pneumatici per camion. Dalla nuova fabbrica usciranno invece gomme destinate alle automobili di alta gamma.
I prossimi, dunque, saranno mesi caldi sul fronte Tyre, divisione tornata a pieno titolo al centro delle strategie del gruppo presieduto da Marco Tronchetti Provera. Tra luglio e ottobre, mesi in cui è prevista la chiusura dell’operazione che ha portato alla dismissione di Olimpia (la holding che detiene il 18% di Telecom), i 3,3 miliardi in arrivo potrebbero portare ad avere più chiarezza sul 38,9% di Pirelli Tyre in mano alle banche. Se l’intenzione è quella di sbarcare a Piazza Affari oppure se, da parte di Tronchetti Proverà, c’è la volontà di riacquistare la fetta della società confluita nella newco Speed (ne fanno parte Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit Capitalia, Banca Leonardo, Lehman Brothers e One equity partner-Jp Morgan). Il contratto prevede, comunque, che entro 4 anni e 6 mesi dalla cessione della partecipazione alla newco (avvenuta il 2 agosto 2006) e in assenza di Ipo, Pirelli possa riprendersi il suo 38,9 per cento.

Un fatto sembra essere certo, all’incasso dei 3,3 miliardi di Olimpia, Pirelli Tyre potrà dar vita anche a una svolta nelle proprie strategie, con l’ulteriore allargamento degli orizzonti verso la redditizia area del Far East.

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