Pisa si riprende il mare Ecco il suo porto turistico

È stata posta la prima pietra per la costruzione del porto turistico di Boccadarno a Marina di Pisa. La città toscana lo reclamava da almeno quarant’anni, ma per decenni è rimasto una vera e propria chimera. Eppure il porto era nel dna di Pisa: un approdo navale esisteva già - citato da Polibio e Tito Livio - e contribuì all’espansione commerciale e militare dell’antica Roma, prima di diventare l’elemento trainante per il dominio della Repubblica marinara di Pisa, che raggiunse l’apice del suo splendore tra il XII e il XIII secolo. Il porto sorgerà alla foce dell’Arno, sull’area dove si trovavano i ruderi di una vecchia fabbrica metalmeccanica del gruppo Fiat, dove negli anni Venti furono costruiti i primi idrovolanti fra cui quelli che volarono al Polo Nord con Roald Amundsen. Il progetto ha avuto una lunga gestazione per i grossi vincoli ambientali esistenti - l’area protetta del Parco di San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli - ma soprattutto per le profonde divisioni politiche che per anni hanno immobilizzato le giunte di sinistra.
Complessivamente la realizzazione del porto e delle strutture annesse costerà 200 milioni di euro di cui circa 32 milioni per le opere portuali vere e proprie: diga costiera e banchine. Sarà completato in 670 giorni, così da consentire i primi ormeggi nell’estate del 2012. È un intervento di riqualificazione ambientale che si estende su una superficie di oltre 210mila metri quadrati. Il progetto è stato elaborato dallo Studio Isola di Torino, dallo Studio 3C+T e dalla Modimar di Roma. Il porto turistico, per 475 posti barca, ha una configurazione a bacino interno con l’imboccatura rivolta verso il Tirreno.
La realizzazione è stata affidata alla Cmc di Ravenna, una maxi cooperativa specializzata in infrastrutture portuali e cantieri in corso d’opera in Cina, Africa, Sudan e Algeria.
Il litorale pisano verrà trasformato e - come sperano gli amministratori locali - rivitalizzato a livello turistico ed economico. Oltre al porto, infatti, sorgeranno negozi, duecento appartamenti, un albergo a quattro stelle, una passeggiata a mare ridisegnata con una vista mozzafiato: la foce dell’Arno che si apre al mare e, in lontananza, il profilo delle Alpi Apuane che sovrastano la Versilia. Tutto questo a pochi minuti di macchina dall’aeroporto internazionale «Galileo Galilei» collegato con gli Usa e le principali capitali europee. L’Italia è ancora molto indietro, a livello europeo, in materia di approdi turistici. Un dato eloquente è stato ricordato, alla cerimonia della posa della prima pietra, dal ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli: «In Francia - ha detto - che ha meno della metà delle nostre coste, ci sono 240mila posti barca, mentre nel nostro Paese sono meno di 120mila. Dobbiamo fare di più e in fretta in questo settore per colmare un grave ritardo rispetto all'Europa». E le polemiche sull’ambiente? «Sviluppo economico e rispetto ambientale possono coesistere», ha spiegato Matteoli.

Ma gli ultrà ambientalisti non ci stanno e proseguono la loro battaglia: «È solo una colata di cemento». Per anni sono riusciti a bloccare tutto. Stavolta, forse, la musica cambierà. E per la Toscana non è una rivoluzione da poco.

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