Pisapia come Bartali: Pgt tutto da rifare

OIn giunta l’annullamento del piano urbanistico già votato dall’amministrazione Moratti. L’assessore De Cesaris chiede di ridiscutere tutte le 4.765 osservazioni di cittadini e associazioni

Pisapia come Bartali: Pgt tutto da rifare

Un centrosinistra già spaccato non impedirà alla giunta Pisapia convocata og­gi di cancellare il Pgt già ap­provato dall’amministrazio­ne Moratti. Una scure che, nonostante le proteste del ca­pogruppo del Pd Carmela Rozza («Le modifiche si pos­sono fare anche a Pgt pubbli­cato »), calerà sul documento che avrebbe dovuto disegna­re il futuro urbanistico della città per i prossimo vent’an­ni. È questa la prima scelta del nuovo assessore all’Urba­nistica, l’avvocato Ada Lucia De Cesaris che ha deciso di ridiscutere le 4.765 osserva­zioni presentate al documen­to da cittadini, immobiliari­sti, associazioni e perfino da Inter e Milan per «preserva­re » dalle nuove regole i din­torni dello stadio Meazza. Una marcia indietro che, se­condo il neo sindaco Giulia­no Pisapia, consentirà di ave­re «un Pgt sicuramente mi­gliore rispetto a quello attua­le ». Mentre per l’opposizio­n­e di centrodestra questa de­cisione «aprirà un’inevitabi­le stagione di ricorsi». Ri­schiando di non rispettare quella scadenza del 31 di­cembre del 2012 fissata dalla Regione per l’approvazione finale. Anche per questo l’ex asses­sore Carlo Masseroli, oggi portavoce del Pdl a Palazzo Marino, ha presentato una ri­chiesta di accesso agli atti al sindaco Pisapia e al presiden­te dell’aula Basilio Rizzo. E at­tacca, chiedendo che il Pgt così come approvato dal con­siglio comunale il 4 febbraio scorso, sia reso pubblico pri­ma di finire «nel pantano del­le scelte confuse» della nuo­va amministrazione. «Avevo detto- spiega- che avrei pub­blicato il Pgt, con tutte le mo­difiche apportate dal consi­glio comunale il 27 giugno. Gli uffici hanno terminato il lavoro e il documento è pron­to. Io chiedo che sia reso pub­blico, per una questione di trasparenza: si renda dispo­nibile tutto il lavoro che è sta­to fatto finora, in modo che ci sia un punto certo, prima del pantano in cui ci accingiamo a entrare con le scelte piutto­sto confuse della giunta Pisa­pia ». Un «atto doveroso», per Masseroli, rendere accessibi­l­e il Piano di governo del terri­torio varato dall’assemblea degli eletti oltre 4 mesi fa «a prescindere dalla decisioni che la giunta prenderà» e in ogni caso«ho chiesto l’acces­so agli atti perché voglio che tutti possano verificare quel­lo che è stato fatto». Richieste che non blocche­ranno la riapertura del fasci­colo. Con l’aula che sarà chia­mata a esaminare tutte le 4.765 ipotesi di modifica che gli uffici tecnici del Comune avevano esaminato e diviso in otto «gruppi tematici omo­genei ». Con l’allora assesso­re Masseroli che li aveva pre­sentati in consiglio per la vo­tazione. Ora è tutto da rifare. Biso­gnerà riconsiderare le richie­ste in precedenza bocciate di Legambiente, Acli e Arci che vorrebbero diminuire la pos­sibilità di edificare negli ex scali ferroviari da riqualifica­re per aumentare la quantità di verde, ma anche quelle del­le Ferrovie dello Stato che possiedono i terreni e vorreb­bero proprio il contrario: la possibilità di costruire di più e ridisegnare le aree destina­te a parco. In discussione an­che lo strumento della pere­quazione, previsto dal Pgt per consentire ai proprietari dei terreni di spostare i loro diritti edificatori. E, dunque, al Comune di collocare i ser­vizi da offrire agli abitanti del quartiere, compensando i proprietari con un uguale va­lore in un’altra zona. E poi il Parco Sud su cui le associa­zioni ambientaliste chiedo­no maggiori garanzie.

Ma an­che l’Esselunga che Bernar­do Caprotti vorrebbe costrui­re alla Bovisa e le richieste dei costruttori Ligresti e Ca­bassi. E poi osservazioni sui «servizi», le infrastrutture, la mobilità, l’housing sociale. Un lavoro che adesso dovrà ripartire da zero.

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