Pisapia dà l’ultimatum a Boeri «Una situazione intollerabile»

Pisapia dà l’ultimatum a Boeri «Una situazione intollerabile»

«C’è un problema di fiducia». L’esordio del sindaco ieri in giunta è stato durissimo. La squadra «è composta da dodici assessori, non da undici più uno», ma «da uno solo e su qualsiasi argomento manca il rispetto della collegialità, e questo non è più tollerabile. Questa è l’ultima volta, non ce ne saranno altre». Giuliano Pisapia ha dato l’ultimatum a Stefano Boeri. E oggi ci sarà un incontro chiarificatore con il segretario provinciale del Pd Roberto Cornelli. Due le ipotesi sul tavolo per offrire a Boeri una via d’uscita non traumatica: una proroga di tre mesi e poi un nuovo incarico oppure la minaccia di cacciarlo alla prossima uscita sbagliata. In ogni caso Boeri è un assessore a tempo.
Ultimo casus belli sono le dichiarazioni sul Museo d’arte contemporanea a Citylife, un’altra bocciatura al progetto di Daniel Libeskind nei giorni in cui la collega all’Urbanistica Lucia De Cesaris sta gestendo con i privati la trattativa per modificare il piano ereditato dalla Moratti senza perdere i 45 milioni che spetterebbero al Comune. Pisapia aveva chiesto a Boeri di mantenere la riservatezza. Ma l’assessore ipotizza persino una nuova sede, l’ex Ansaldo dove dovrebbe aprire il Museo delle culture extraeuropee disegnato da Chipperfield. E l’archistar con deleghe (strette) all’Expo ancora ieri ha lanciato bordate contro lo strapotere che a suo dire il Comune «sta lasciando alla Regione e al suo presidente Roberto Formigoni». E Pisapia non ha più retto. Dopo la giunta è andato in onda un tutti contro uno, dalla De Cesaris a Lucia Castellano, Franco D’Alfonso, Daniela Benelli, intorno al tavolo hanno accusato Boeri di riferire alla stampa progetti mai condivisi, manie di protagonismo che «servono forse per una scalata politica personale», ma rischiano di mandare all’aria trattative in corso. E c’è chi gli ha fatto presente che «tante chiacchiere dovrebbero essere accompagnate anche dal lavoro da assessore». Come le linee guida su Expo. Ma l’archistar - che nei giorni scorsi ha fatto infuriare sindaco e capogruppo del Pd Carmela Rozza perché nella maratona d’aula su Sea e Serravalle è comparso in aula mezz’ora, il tempo di guastare le trattative con il Pdl e sparire - esce dalla riunione e sproloquia di nuovo su Expo. Immediata una nota secca di Pisapia che apre pubblicamente il caso politico: «Le dichiarazioni di Boeri sui musei sono personali, mai discusse in giunta». Ma anche su Expo «la giunta non ha evidenziato alcun problema, le sue affermazioni sono da considerarsi evidentemente originate da problematiche personali e non politiche». Gli assessori fanno quadrato intorno al sindaco. Che oltre alle polemiche di Boeri (Stefano) subiscono anche quella della mamma (Cini), l’ultima sul parcheggio di Sant’Ambrogio.

E il Pd scarica il suo capolista da 15mila preferenza che voleva rottamare il partito. Eloquente il silenzio dei dirigenti. La Rozza conferma che «gli impegni del programma del sindaco sottoscritto dalla coalizione sono anche del Pd. Tra noi, giunta e sindaco non c’è nessun problema politico».

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