Pisapia fomenta: «Sindaci in piazza» Ma Fassino frena

Dalla protesta, alla proposta, «alla mobilitazione». Giuliano Pisapia fomenta gli altri sindaci a scendere in piazza per chiedere al governo Monti di cambiare il Patto di stabilità e lasciare nelle casse comunali almeno il 70% dell’Imu sulla casa. Per ora «è una proposta, perchè la decisione spetta all’Anci» ma Pisapia è pronto a una marcia con le altre fasce tricolori per «una maggiore equità sociale e nei rapporti istituzionali». Il governo «vuole trasformarci in esattori senza che le risorse rimangano ai Comuni, allora ci metta la faccia». Ieri al lancio delle proposte che il Pd porterà a Roma per chiedere la revisione del Patto (fuori dal calcolo ad esempio «potrebbero andare le spese per l’emergenza neve o gli interventi per la sicurezza nelle scuole») Pisapia ha ribadito che Milano sulla questione Imu sta «valutando se aprire un contenzioso giudiziario». Solo la Regione può rivolgersi direttamente alla Corte costituzionale, ma se non ci sarà dal governo un ripensamento sulla quota dell’imposta destinata ai Comuni, Palazzo Marino minaccia di non versare la quota al governo ma trattenerla. A quel punto si aprirebbe un contenzioso e i giudici dovrebbero entrare nel merito. Il presidente dell’Anci Graziano Delrio sarà martedì a Palazzo Chigi e parla di «mobilitazione e non solo» si attende che dall’incontro col governo emergano «proposte concrete perchè noi dobbiamo fare i bilanci». Ma il sindaco Pd di Torino Piero Fassino frena per ora Pisapia, ammette che «il patto di stabilità mette in ginocchio le amministrazioni» ma guarda «con fiducia all’incontro di martedì, quelle di Pisapia» - la marcia e la minaccia di un contenzioso - «sono provocazioni positive per chiedere l’apertura di un negoziato, ma sono l’estremo rimedio». L’Anci ribadisce invece Pisapia «ha già fatto diverse mobilitazioni e mi ricordo la grande presenza dei sindaci di tutta Italia a Milano, una grande manifestazione che ha avuto anche dei risultati».
Il 9 marzo a Roma si riunirà anche il Coem per Expo, e Milano chiederà la deroga al Patto per le opere.

Il sindaco minimizza la notizia che un emendamento al testo sulle liberalizzazioni gli toglierebbe i poteri di commissario speciale, «credo ci sia stato un errore di trascrizione, sono convinto che non sia la volontà del governo o chiederemo che si intervenga».

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