Per Pisapia è un gioco da ragazzi ma i commercianti si infuriano

Ferme le auto «e anche le polemiche». Giuliano Pisapia fa il pompiere. Contro la «DomenicaAspasso» che ha cambiato nome ma è stato il solito divieto ai milanesi di circolare, hanno preso una posizione dura la Provincia, Pdl, Lega, diversi Comuni dell’hinterland (tant’è che sui 32 della prima fascia hanno aderito appena in 12). Ma «noi non abbiamo fatto polemiche e non vogliamo cavalcarle - ha avvertito ieri il sindaco arrivando in piazza San Fedele con la giunta quasi al completo per giocare a rubabandiera con i bambini -. Certo che siamo consapevoli che non basta una domenica piedi per abbassare lo smog, e infatti si accompagna ad interventi strutturali su traffico e riscaldamenti. Comunque serve a creare una città più vivibile e un clima di fratellanza tra i milanesi». Sicuramente, contribuisce anche a dare ossigeno alle casse di Palazzo Marino. In otto ore, dalle 10 alle 18, i vigili hanno fermato 2.765 automobilisti e ne hanno multati 828 - cento all’ora - che viaggiavano senza permesso. Moltiplicato per una sanzione da 155 euro: a fine giornata fanno oltre 128mila euro. Avrebbe fatto un’impennata in bicicletta (forse) l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci, che ieri mattina dietro a Palazzo Marino si divertiva a mostrare al collega ai Trasporti Piefrancesco Maran e al presidente di Atm Bruno Rota l’abilità a restare in sella senza appoggiare i piedi a terra. Quelle acrobazie che normalmente si facevano da ragazzi con la bmx.
E a proposito di Atm: ressa e attese in metrò si sono prolungate per tutta la giornata, tra le proteste dei passeggeri. Ma l’azienda assicura che il rafforzamento del servizio è stato programmato efficacemente. Boom di passeggeri: dall’inizio del servizio alle 17.30 solo in metrò un aumento del 60% (del 30% in superficie) rispetto a una domenica normale e il 15% in più rispetto all’ultimo blocco. Prelevate 3mila bici del bike sharing.
Ma proteste ci sono state anche dai residenti in periferia e commercianti. Un’impresa trovare un supermercato aperto. «A causa del blocco del traffico» spiegava ad esempio Esselunga ieri , aperti solo due punti vendita. Scelta costretta per diverse catene. E ben venga il programma di oltre 100 eventi messo in campo dal Comune su tutto il territorio, ma a parte gli assi centrali i negozi sopra i 250 metri quadri hanno dovuto tenere le serrande abbassate. «Ad alcune vie che me lo hanno chiesto, come corso Buenos Aires, ho concesso la deroga» riferisce l’assessore al Commercio Franco D’Alfonso. Un pò a bassa voce, perchè altri potrebbero infuriarsi e appellarsi al Tar. Critica il «regolamento datato» per cui Milano può concedere solo un calendario di 34 giorni festivi all’anno per le aperture in deroga. «In futuro spero si vada verso una liberalizzazione, ci sono segnali da Roma». Ma una deroga speciale per il blocco del traffico? «Sì, in effetti avrei potuto concederla - ammette -. Garantisco che in quelli del 2012 lo farò». Magari, con qualche pass ai turnisti o difficile che i super possano garantire il servizio.

E «coinvolgendo la categoria - aggiunge il delegato dell’Unione del commercio Giorgio Montingelli - invece di continuare a prendere provvedimenti in modo un pò stalinista». Così ieri «hanno lasciato le periferie senz’auto e pure senza servizi».

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