Piscina amara per lo stilista Dolce

Sarà pur stata una piscina con stile, ma era ugualmente non autorizzata. È stato così condannato a pagare una pena pecuniaria di 17.600 euro lo stilista Domenico Dolce, per aver realizzato un basamento in cemento per una piscina senza permesso di costruire in una delle sue ville sul promontorio di Portofino. La sentenza è stata emessa ieri mattina dal giudice del Tribunale di Chiavari, Roberto Carta, durante l'udienza conclusiva del processo per abuso edilizio a carico dello stilista e del suo capocantiere Girolamo Viacava. Per quest'ultimo, portofinese ed esecutore dell'impresa che ha svolto i lavori di ristrutturazione a villa Bianca, di proprietà di Dolce, la pena pecuniaria è di 11.520 euro.
Dolce e Viacava, difesi dai legali genovesi Giovanni Gerbi e Pasquale Tonani, sono stati invece assolti per estinzione di reato e avvenuto ripristino, dall'altro capo di imputazione, e cioè quello che li accusava di aver ampliato una baracca di cantiere senza autorizzazione. «Mi sembra una sentenza molto responsabile - ha dichiarato l'avvocato Pasquale Tonani al termine dell'udienza -.

Abbiamo ottenuto il proscioglimento per la baracca di cantiere e la condanna si limita solo alla costruzione del basamento di cemento per la piscina». «Ne ridiscuteremo in appello perchè anche questo piccolo aspetto venga chiarito in una seconda fase con una sentenza di assoluzione», conclude l'avvocato Giovanni Gerbi.

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