Piscine comunali più sicure: arrivano le ronde straniere

Piscine comunali più sicure: arrivano le ronde straniere

Troppi, ogni giorno, gli episodi di violenza legati a immigrati. Ma a Melegnano l'esempio al contrario c’è. Sono extracomunitari, infatti, assolutamente regolari e ben integrati, che si occupano, e alla grande, di sorvegliare la piscina comunale contro comportamenti fuori dal regolamento, furti, vandalismi, prepotenze e similari. Tenendo a bada, insomma, tutto quanto può disturbare il quieto vivere nel luogo del divertimento.
E, nel ribaltamento dei ruoli, alla fine ci guadagnano tutti. Lo straniero, che da sospettato diventa orgogliosamente guardiano e i frequentatori del luogo pubblico, che, vegliati da veri «bodyguard» corpulenti e ben preparati da vissuti senza sconti, si sentono decisamente al sicuro. Ma, attenzione: guai a chiamarli uomini della security. Perché loro si definiscono, invece, persone che assolvono a un compito di presenza. Sono in trenta tra cubani, albanesi, serbi, siriani, romeni, russi, senegalesi e nordafricani ma a Melegnano si alternano in quattro, a rotazione, e fanno parte dell'appena fondata ACS, con sede a Caselle Lurani, nel lodigiano. Sui tesserini hanno scritto, prima del nome e cognome, «Servizio di accoglienza e cortesia». Il perché lo spiega Vate Buni, che ha fondato l'Acs e ne è socio al 50 per cento con Massimo Todisco, presidente dell'Osservatorio di Milano Buni è anche coordinatore della società e sottolinea: «La cortesia e l'accoglienza valgono di più di qualsiasi divisa e di armi ostentate. Noi parliamo calmi ma fermi con chi non si comporta bene, gli facciamo vedere il regolamento e chiediamo se a casa propria farebbe lo stesso».
Risultato: tutto torna tranquillo. Non solo: ragazzi come Pedro Armona Compagnoni, trentenne cubano o Dame Diogne, 34 anni africano, riconosciuti come ottimi «agenti», utili alla nostra società, ben inquadrati contrattualmente hanno lo stesso sguardo fiero dell'immigrato di successo americano e voglia di migliorarsi continuamente, invece che di pesare sul «sistema». E il gestore della piscina, Matteo Rossini parla di piena soddisfazione del servizio.

Mentre Todisco sentenzia: «Gli stranieri che delinquono vanno chiaramente perseguiti: c'è da separare la farina dalla crusca. Ma, una volta ottenuta la farina, con il lievito la si può far diventare pane». Stesso concetto che sembrano esprimere con gli occhi tutti questi giovani.

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