Piscine, ecco quelle che fanno acqua

Le acque di Milano non sono né azzurre né chiare: i sette centri balneari della città, gestiti da MilanoSport accusano i segni del tempo e ormai piacciono sempre meno ai milanesi. Il Lido di piazzale Lotto, in dieci anni ha perso il 50 per cento delle presenze. Oggi i più affezionati sono le famiglie di stranieri e i forzati della città. Bulli e vandali tornano, invece, spesso e volentieri a far visita all’Argelati, vicino ai Navigli, mentre a Lorenteggio hanno costretto a una chiusura anzi tempo la struttura di via Cardellino. Negli altri impianti, Romano, Sant’Abbondio, Saini e Scarioni spogliatoi fatiscenti, bagni non sempre pulitissimi non scalfiscono la voglia di tintarella. Il costo giornaliero è di 5 euro che sale a 5,50 sabato e festivi. Conveniente, si dirà, se paragonato all’Idroscalo o al centro acquatico alle porte di Milano. Ma è pur sempre un costo che non fornisce grandi servizi. Peccato che le zone verdi siano piccole e lontano dalla piscina e che per sdraiarsi non resti che il cemento di bordo vasca.

Milanosport fa sapere di avere in agenda la riqualificazione di quasi tutti i centri, afflitti da alti costi di gestione soltanto per i tre mesi estivi in cui funzionano. Intanto torna balneabile anche l’Idroscalo, ma solo in due aree che qualcuno, con eufemismo, ha definito latrine.

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