Non solo mezzi pubblici e Ecopass. Anche le piscine diventeranno più care. Ma se non altro laumento del biglietto non sarà una stangata uguale per tutti. Il dossier con cui MilanoSport (la società controllata dal Comune e data per spacciata fino a poche settimane fa) tenta il rilancio parla di tariffe differenziate a seconda delletà, del giorno in cui si entra in piscina, dellorario e del reddito.
Lobbiettivo è rimettere a posto i conti della società senza tuttavia colpire il popolo degli sportivi. Probabilmente verranno mantenuti intatti gli abbonamenti per i bambini e per gli adulti con un reddito basso. Ma il biglietto da 4 euro (5 euro nei giorni festivi) è destinato a scomparire e non sarà più tale per tutti. Si pensa a un ingresso più alto di giorno, quando gli impianti sono meno affollati, e più basso la sera, quando invece in piscina si riversano i nuotatori che di pomeriggio lavorano. In teoria, seguendo una logica di mercato, bisognerebbe fare il contrario e cioè aumentare i biglietti la sera e fare lo sconto su quelli del pomeriggio. Ma nel dossier salva-piscine si è deciso così e si è sviluppato un piano, per ora abbozzato, per garantire la manutenzione delle vasche. Bocche cucite a Palazzo Marino dove tuttavia i collaboratori dellassessore allo Sport Chiara Bisconti danno garanzie su due aspetti: primo, i tempi per ufficializzare il piano sono brevi; secondo, la società non verrà privatizzata, mai.
Risanare i conti della società che gestisce gli impianti sportivi non è comunque una passeggiata. MilanoSport, partecipata per il 99,9 per cento dal Comune conta 1 quarantacinque dipendenti, fattura venticinque milioni allanno e ne perde in media tra i sei e gli otto. Finora a risanare i conti in rosso e a mettere una pezza sui bilanci in deficit ci ha pensato il Comune grazie al contratto di servizio. Ma adesso la musica è cambiata ed i soldi non ci sono più. Palazzo Marino non riesce a dare una mano alla società e per evitare il fallimento lunica strada percorribile sembra quella di metter mano alle tasche dei cittadini. Anche in questo caso.
Certo, stavolta si cercherà di non infierire, ma il buco da coprire fa spavento. Nonostante le difficoltà finanziarie, il Comune punta a mantenere il controllo diretto sulle piscine. Piuttosto affiderà, tramite bando di gara o concessione, gli altri impianti sportivi alle federazioni o alle associazioni sportive.
In sostanza, la giunta Pisapia proseguirà loperazione che era già cominciata con Letizia Moratti nella passata legislatura: dallo scorso gennaio infatti MilanoSport ha già ceduto sedici campi da tennis, una palestra, due campi da calcio, un impianto polivalente e un campo da rugby passati direttamente sotto la gestione del Comune.
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