Monfalcone, il Pd insulta: "I cittadini non hanno la mente aperta"

Bufera sul segretario dem cittadino Gianfranco Pizzolitto. Il Carroccio: "Parole che mostrano tutto il disprezzo di una certa sinistra per chi non si allinea al loro pensiero unico"

La protesta degli islamici
La protesta degli islamici
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“I monfalconesi non hanno la mente aperta perché non hanno girato il mondo”. Queste le parole di Gianfranco Pizzolitto, segretario del Partito Democratico locale nonchè ex sindaco di Monfalcone, il Comune in provincia di Gorizia che conta una delle percentuali più alte di stranieri in Italia e recentemente al centro del dibattito pubblico per la partecipazione di una lista islamica alle elezioni comunali. Un insulto alla comunità, quello dell'esponente dem, che ha mandato su tutte le furie la Lega: "Parole offensive, arroganti e fuori luogo, che mostrano tutto il disprezzo di una certa sinistra per chi non si allinea al loro pensiero unico. Una sinistra incapace di accettare la realtà democratica: i monfalconesi hanno scelto, liberamente e per due volte, un’amministrazione che ha rotto con i vecchi schemi".

All’ultima tornata elettorale il centrodestra si è imposto con il 70,9 per cento delle preferenze, un risultato che non ha fatto piacere in casa Pd. Secondo la Lega, le dichiarazioni di Pizzolitto non sono solo inaccettabili ma sono “lo specchio di un’arroganza elitaria che si rifiuta di riconoscere i propri fallimenti”. L’ex primo cittadino “rappresenta quella sinistra intellettuale che, invece di ascoltare i cittadini, li giudica e li offende, ha aggiunto il partito di Salvini.

“Oggi è la Lega l’unica forza politica a portare avanti la battaglia per modificare quel modello, valorizzare il lavoro delle persone - sia sul piano salariale che giuridico - e tutelare la sicurezza e l’identità della nostra città. Una battaglia difficile, portata avanti tra insulti, minacce e attacchi, ma necessaria per garantire un futuro dignitoso a Monfalcone” ha aggiunto la Lega, ricordando come le amministrazioni rosse si siano rifiutate di collaborare di fronte alla richiesta di una distribuzione equa degli alunni non italofoni nelle scuole del mandamento: “Avrebbero potuto aiutarci a evitare la formazione di classi ghetto, sostenere l’integrazione reale e alleggerire il carico su alcune scuole, ma hanno preferito lasciare tutto sulle spalle di Monfalcone, solo per ostacolare un’amministrazione di centrodestra. Un comportamento ideologico e miope, pagato dalle nostre famiglie”.

La Lega ha respinto gli addebiti di razzismo, sottolineando che l’obiettivo è esclusivamente quello di difendere regole, sicurezza e legalità: “Il paradosso è evidente: chi ha spalleggiato leader radicali come Konate e difeso moschee abusive, oggi si presenta come paladino della democrazia e

dell’inclusione”. Infine, l’ultima stoccata: “Chi non ha saputo governare oggi insulta. Chi ha perso il contatto con la realtà oggi dà lezioni. Ma Monfalcone ha già scelto da che parte stare”.

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