Piscine sequestrate: caso per caso la regolarizzazione

Potrebbero riaprire al pubblico a breve, forse già in settimana, se cesseranno le esigenze cautelari, alcuni degli impianti sequestrati in undici circoli sportivi romani nei quali sono stati realizzate piscine, foresterie, palestre in occasione dei mondiali di nuoto di «Roma 2009». È quanto potrebbe accadere dopo la formalizzazione fatta ieri negli uffici della Procura dall’assessore all’Urbanistica del Campidoglio, Marco Corsini, della ipotesi di sanatoria amministrativa per le strutture che, secondo l’indagine del pm Sergio Colaiocco, sarebbero state realizzate abusivamente.
L’assessore ha infatti reso noto che il Comune, accogliendo la richiesta dei circoli interessati dai sequestri, avvierà un percorso amministrativo che prevede, ove possibile, il rilascio dei titoli necessari alla realizzazione delle strutture, non richiesti durante la gestione commissariale dal commissario Claudio Rinaldi, titoli che comprendono tra l’altro l’esame dei progetti e il pagamento degli oneri concessori. Una vera e propria regolarizzazione ex post, insomma. Il Campidoglio, inoltre, sarebbe pronto a varare una variante urbanistica al piano regolatore per sanare le irregolarità edilizie che hanno determinato fino a ora il sequestro in 15 strutture. Il Comune esaminerà, entro sei-nove mesi (presumibilmente entro la prossima estate) la situazione caso per caso dei circoli sequestrati.
«Abbiamo dato la nostra disponibilità a sanare la situazione dei ciricoli ove possibile. L’estensione delle proteste dimostra che vi è un interesse e un uso diffuso delle strutture sequestrate, quindi è giusto pensare prima ai cittadini, questa partita va chiusa». Questa la spiegazione fornita dall’assessore Marco Corsini al termine dell’incontro di ieri a piazzale Clodio.

«Per completare le pratiche di sanatoria - ha chiarito - acquisiremo tutta la documentazione di cui allo stato non siamo in possesso e valuteremo le posizioni dei circoli che sono diverse e tra di loro. Abbiamo intenzione di concedere il permesso a costruire “ora per allora” anche con deroga, ove consentito, se fosse necessario. Il completamento delle pratiche si concluderà in primavera o al massimo entro l’estate».

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