Piso (An): «Sulla lentezza degli autobus il presidente Atac scopre l’acqua calda»

«L’arguzia con cui Atac coglie le criticità del trasporto romano, ci lascia sempre più stupefacenti». Usa l’ironia il segretario romano di Alleanza Nazionale Vincenzo Piso in merito ad alcune dichiarazioni del presidente di Atac, Fulvio Vento, apparse sulla stampa di ieri a proposito della lentezza degli autobus. «Infatti - spiega Piso - apprendiamo che dopo due settimane di attento monitoraggio di alcune linee del trasferimento di superficie gestito da Trambus, il presidente di Atac Fulvio Vento ha annunciato a mezzo stampa che i ritardi nei passaggi delle vetture è dovuto a doppie file, e semafori non sincronizzati, insomma a tutto quello che in termini assai generici il comune cittadino definisce traffico. Al di là di cotanta scoperta dinanzi alla quale ci inchiniamo come semplici cittadini e consiglieri comunali, vorremmo capire dal dottor Vento se i 1.800 guasti registrati in solo 7 mesi dal portentoso filobus messo in esercizio nel 2005 sono un problema addebitabile al traffico; se i mezzi di 18 metri Breda Menarini, che stanno cadendo a pezzi danneggiando così l’esercizio di alcune importanti linee del trasporto su gomma romano, sono in questo stato per colpa del traffico».
«E i tram Allstom - prosegue Piso - acquistati nel 1999 e che nel corso degli anni hanno registrato una sequela di guasti strutturali tali da paventarne il ritiro, sono anch’essi vittime del traffico romano? Quando nelle linee a tempo gli autisti sono aggrediti per i passaggi non compiuti, Vento è sicuro che ciò dipenda dal traffico e non dalla penuria di mezzi in esercizio su questa tipologia di linea? I nuovi treni della Metro che ancora attendiamo dalla Spagna e che dal 2005 sarebbero dovuti arrivare con il ritmo di uno al mese e avrebbero dovuto apportare un forte contributo al potenziamento della Metro, arrivano col contagocce per colpa delle macchine in seconda fila?».


«Vorremmo che Vento - conclude Piso - in qualità di presidente di Atac, invece di scoprire l’acqua calda inizi seriamente a parlare anche di programmi e progetti credibili e di come non ripetere gli assurdi errori che quest’amministrazione e Atac hanno commesso nel comparto del trasporto pubblico».

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