Si chiama Robot ed è il debutto su cd di Francesco Rapetti, un altro figlio darte: suo padre è Giulio Rapetti, in arte Mogol. Il cd è preceduto dallomonimo singolo Robot, trasmesso ieri in anteprima al Tg5 delle 13 ma che può essere scaricato facilmente sul sito www.francesco rapetti.it. Sul sito cè anche laltro brano Libero come un gabbiano. La musica è fatta di buon pop. I testi poi sono un marchio di fabbrica, in Robot spicca la strofa «sono un fiore di pesco».
Non ci si poteva aspettare altro dal figlio del principe dei parolieri Mogol, che a 28 anni finalmente riesce ad arrivare sul mercato discografico (come il fratello Alberto, in arte Cheope, paroliere della Pausini). E senza laiuto di papà che, severo come lo conosciamo, dice: «Non lo aiuto perché se non fosse bravo perderei la faccia e i quattrini. Il mio appoggio lo ha conquistato con dieci anni di lavoro». Quindi Francesco, da chitarrista autodidatta, compone, arrangia, canta e suona e papa ci mette i testi. Comunque il giovane Rapetti vuol farcela da solo, e da solo, con due canzoni, si presenterà alle selezioni per il Festival di Sanremo.
Tra i «figli» darte dellultima leva spicca pure il cantautore albanese Ami Hoxha, cugino di Anna Oxa.
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