È una grande festa per tutti gli appassionati di moto depoca. Da venerdì a oggi allautodromo di Varano de Melegari, vicino a Parma, sono giunti da dodici Paesi europei i campioni e le moto che hanno scritto la storia delle due ruote di questi ultimi decenni. LAsimotoshow 2009 è un evento che si ripete per lottava volta, riuscendo a entusiasmare tutti coloro che sanno ascoltare con interesse il battito dei pistoni che cresce assieme a quello del cuore. Voluto dallAutomotoclub storico italiano (Asi), questo incontro diffonde la conoscenza dei veicoli storici, espressione di cultura tecnologica e stilistica. I contenuti spettacolari ed emozionali delle mille moto in pista o in esposizione hanno generato una cavalcata di ricordi.Gli appassionati delle due ruote (hanno potuto accedere gratuitamente allautodromo) hanno apprezzato le sfilate in pista delle varie classi di motocicli: da primi realizzati a quelli costruiti nel 1988. Interessante lesposizione statica, che ogni club ha organizzato nei Paddok.
Sono stati rievocati importanti anniversari: dal «Centenario Gilera» a quello «Della Ferrera», dei fratelli torinesi, allavanguardia nella tecnologia e affidabilità, dal Sessantesimo di Laverda, le potenti moto arancione, alle Ariel a valvole laterali che hanno fatto scuola. Entusiasmo per Rudge& Python con le moto della scuderia di Enzo Ferrari e per la «Mostra Benelli», le moto da corsa costruite a Pesaro e presenti nei mondiali.
Euforia del pubblico nel vedere da vicino i grandi campioni del passato che hanno rievocato con aneddoti lemozione suscitata da tante vittorie. Mille frammenti che hanno fatto rivivere e riempito di colori antiche foto sbiadite dal tempo. Ricordiamo alcuni protagonisti di questa metamorfosi, grandi campioni come Giacomo Agostini, Silvio Grassetti, Eugenio Lazzarini, Roberto Gallina, Carlo Ubbiali, Luca Cadolora. Il più grande campione del motociclismo è Giacomo Agostini. Nato a Brescia nel 1942 è stato il più veloce di tutti su tutte le piste. Ha vinto 311 gare, 18 campionati italiani, 122 gran premi, 15 titoli mondiali e un totale di 311 gare. A diciannove anni ha esordito alla «Trento-Bondone» arrivando secondo; nel 1963 vince il Campionato italiano della montagna e quello Juniores con una Morini 175. Con la 250 bialbero, sempre Morini, conquista invece il titolo tricolore nel 1964. Lo stesso anno, a settembre, è convocato a Cascina Costa dal conte Domenico Agusta. Per la stagione 65 la Mv aveva preparato una nuova 350 a tre cilindri e cercava un pilota italiano di talento. Nacque così la leggenda che sarebbe durata dieci anni, il binomio che creò pagine epiche della storia del motociclismo. Con la Mv, Agostini è sette volte campione del mondo della 500 e sei nella 350. Nel 1974 il centauro lascia la casa italiana per passare alla Yamaha con la quale vince il titolo nella 350 e nel 1975 quello della 500. Tra le più belle imprese la vittoria delle 200 Miglia di Daytona. La passione per le moto depoca si sta diffondendo.
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