Piste chiuse, si spera nell’arrivo della neve

(...) Poi apriranno i fine settimana, dal sabato al lunedì. Ma se le previsioni metereologiche sono nere, quelle degli arrivi turistici sono rosee: gli alberghi per i prossimi giorni sono al completo. I circa cinquecento posti letto sono stati polverizzati. Nei cartelli esposti fuori le strutture ricettive c’è scritto «Full», quattro lettere come neve, guarda caso.
Chi ha scelto Santo Stefano, comunque, non starà di certo con il naso all'insù, in attesa di doni dal cielo. Tra escursioni e concerti, il tempo per annoiarsi non c’è. E così anche il veglione di Capodanno sarà davvero speciale: alle 17, in seggiovia, si raggiungerà il prato della Cipolla e poi il monte Bue, a 1800 metri di altezza, per godere dell'ultimo tramonto del sole targato 2011; a piedi si raggiungerà il rifugio al prato della Cipolla dove si cenerà con i prodotti della vallata; dopo il brindisi, la musica e i fuochi artificiali, la discesa in città fiaccole alla mano.
Il comune alle spalle di Chiavari si è ufficialmente risvegliato da un torpore che lo aveva anestetizzato. Ai due impianti di risalita, completati nell'ottobre del 2010, tre settimane fa si è aggiunta la ciliegina sulla torta: l'inaugurazione del rifugio del monte Bue, chiuso da oltre vent'anni, ha dato ulteriore spinta alla vallata. Dalle enormi vetrate si scorgono in un colpo solo le isole e il monte Bianco, il Paradiso sembra essere più vicino.
Ma non finisce qui: perché durante la prossima stagione invernale nel rifugio si potrà anche pernottare. Una vitalità ritrovata che a Santo Stefano ha riportato la voglia di investimenti: in tempi di crisi la città guidata da Giuseppe Maggiolo ha cambiato rotta e in pochi mesi ha visto aprire un bed and breakfast, un agriturismo e tre esercizi commerciali. E ben presto, neve permettendo, ci saranno novità per gli sciatori agonisti del centro sportivo italiano: «In una parte della pista blu e della pista rossa verranno ricavati due tracciati per lo Slalom Gigante e per lo Speciale», annuncia Giacomo Bertone, amministratore unico della Santo Stefano d'Aveto servizi, la società comunale che gestisce gli impianti, i rifugi e gli eventi.
Piccoli Blardone cresceranno.

Magari nel ricordo di Marco Corvisiero, il maestro di sci deceduto sulle piste avetane nel gennaio scorso a soli 30 anni: «Se i genitori mi daranno il via libera - dichiara Bertone - organizzeremo un trofeo in suo onore».

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